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Cronaca Viale Venezia

Traffico internazionale di rifiuti, due depositi sequestrati a Udine e Pradamano

L'inchiesta ha portato a un arresto e 23 indagati. Sequestrate 120 tonnellate di rifiuti

Un arresto in flagranza di reato e ventitre indagati. Questi i primi risultati della maxi operazione per traffico illecito di rifiuti di sabato 12 giugno da parte della Polizia stradale di Udine, con l’ausilio di personale del Compartimento Polizia Stradale per il Fvg e delle Sezioni di Gorizia e Pordenone. 

I fatti

Lunghi mesi di indagini hanno portato alla scoperta di due grandi depositi abusivi di rifiuti. Il primo a Udine in via Emilia, il secondo a Pradamano in via Cussignacco. I due depositi contenevano svariate tonnellate di pneumatici da smaltire e centinaia di batterie esauste. Durante le perquisizioni di sabato scorso, gli agenti hanno tratto in arresto in flagranza di reato un uomo di 47 anni, residente a Majano. Si tratta di Joseph Ngaje Mbuia, di origine camerunense. Assieme a lui sono indagati altri ventitre cittadini quasi tutti residenti in provincia di Udine. Sono state posti sotto sequestro oltre mille e cento metri cubi di pneumatici fuori uso da smaltire, nella maggior parte dei casi incastrati uno dentro l’altro. Sono circa 25mila gomme con un peso approssimativo compreso tra le 100 e le 120 tonnellate, nonché oltre duecento batterie esauste per veicoli.

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Le indagini

Già nel 2019, l'unità di Polizia giudiziaria della Sottosezione autostradale di Amaro aveva notato un numero anomalo di piccoli e medi furgoni che trasportavano pneumatici vecchi. Insospettiti dai numeri del fenomeno, gli agenti hanno cominciato a pedinare alcuni mezzi così da individuare il deposito di via Emilia. Questi furgoni trasportavano rifiuti ovvero pneumatici fuori uso. Scatta quindi l’ipotesi di reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.

Con appostamenti e pedinamenti, si è capito ben presto che si era davanti ad un fenomeno ampio e complesso con decine di persone coinvolte. I pneumatici venivano acquisiti prevalentemente in modo illecito con furti e appropriazioni indebite. La refurtiva veniva stoccata nei depositi e si provvedeva a renderla del tutto inservibile incastrando una gomma dentro l'altra.

I pneumatici venivano poi caricati su container diretti verso i porti di Genova, Gioia Tauro e Trieste  in violazione totale della normativa sul trasporto dei rifiuti. Successivamente venivano caricati su navi cargo dirette verso porti africani.

Questo modalità, che rientrava nel trasporto intermodale, tipica materia di competenza della Polizia stradale, ha consentito da subito di stabilire la destinazione finale dei container che venivano caricati nei siti di stoccaggio e dunque il profilo internazionale dell’attività delittuosa finalizzata alla rivendita nei paesi di destinazione del rifiuto. In questi paesi,  per pacifica ammissione degli stessi indagati, i rifiuti venivano smaltiti senza nessuna accortezza, in violazione di qualsivoglia misura di tutela ambientale.

Nel corso delle attività di indagine, la polizia è riuscita a fermare e sequestrare presso i porti di partenza numerosi container contenenti altre decine tonnellate di rifiuti che si aggiungono alle oltre 100 tonnellate sequestrate a Udine. Un giro d’affari di straordinaria ampiezza.

Le indagini proseguiranno per stabilire i collegamenti degli indagati con altri soggetti e la presenza di eventuali altri siti di gestione illecita dei rifiuti.

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Le dichiarazioni

Il procuratore distrettuale della Repubblica di Trieste  Antonio De Nicolo, ha detto: “La brillante operazione eseguita dalla Polizia Stradale di Udine con il coordinamento del dott. Federico Frezza, Sostituto Procuratore Distrettuale, dimostra l’interesse e l’attenzione che la Direzione Distrettuale Antimafia ha per la tutela dell’intero territorio regionale e per la repressione di tutti i fenomeni che riguardano il traffico illecito di rifiuti. L’ottima sinergia tra Procura Distrettuale e Polizia Giudiziaria territoriale sta a dimostrare che, anche se la direzione delle operazioni non è collocata nel territorio dove sono avvenute le attività di Polizia Giudiziaria, si conseguono comunque risultati operativi molto significativi. Ciò dimostra la bontà dell’intuizione che fu di Giovanni Falcone di concentrare nelle 26 Procure dei capoluoghi di Distretto le attività di indagine aventi ad oggetto le forme di criminalità più insidiose perché meglio organizzate.” 

Anche il dirigente del Compartimento Polizia Stradale per il Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Maggese si è unito al plauso del Procuratore affermando che “La pregevole attività di indagine della Sezione di Udine coordinata dalla Procura Distrettuale di Trieste dimostra ancora una volta la validità della sinergia operativa tra Polizia Stradale e Procura Distrettuale e conferma l’impegno nella prevenzione e nella repressione degli illeciti nella complessa materia del trasporto anche internazionale delle merci e dei rifiuti, tipiche ed irrinunciabili espressioni della professionalità della Polizia Stradale quale Specialità della Polizia di Stato."

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