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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Villaggio del Sole / Piazzale Valle del But

"Sequestrata" la musica anche al parco Desio, festival senza concerti

Lo stop alla musica arriva fino ai Rizzi. Il Safari Jamboree Festival colpito dalle proteste dei residenti e da un'incomprensione dell'autorizzazione rilasciata per i concerti da parte degli organizzatori

Prima l'Homepage, poi il Mercoledì dei Sarpi e ora il Safari Jamboree Festival. Anche la rassegna di musica e tradizioni africane è costretta a spegnere la musica. E anche in questo caso il provvedimento arriva dalle proteste di alcuni residenti ai Rizzi, secondo il racconto dell'organizzatore Bismark Enongene, responsabile dell'associazione Safari World che per il secondo anno consecutivo organizza la manifestazione pensata per promuovere lo scambio culturale tra i friulani e la numerosa comunità africana che vive sul territorio. Alle lamentele di chi vive nella zona, si aggiunge un'incomprensione dell'autorizzazione rilasciata per fare spettacoli. Gli organizzatori erano convinti di poter suonare quella sera del 18 agosto, quando intorno alle 22.30 sono arrivati i vigili, ma in realtà secondo la documentazione, le cose stavano diversamente.

Il sequestro della musica, come spiega l'organizzatore, risale al 18 agosto, giorno dedicato al Ghanafest. "Anche noi come il parco del Cormor ci siamo adeguati alle limitazioni - spiega Enogene - e facciamo in modo che i concerti finiscano entro la mezzanotte. Ma evidentemente non è bastato. Il rumore non viene prodotto solo dalla musica, ma anche dalle tante persone che partecipano agli eventi. Quella sera del Ghanafest il pubblico era composto da circa 600 persone, è difficile spiegare a tutti di fare silenzio, nel bel mezzo di una festa. Ci è stato detto che non avevamo l'autorizzazione per il concerto del 18 agosto, ma non è vero, avevamo tutte le carte in regola e abbiamo rinunciato ad alcuni appuntamenti proprio per realizzare la giornata dedicata al Ghana".

Così come è successo in centro e al parco del Cormor, questo "sequestro" rappresenta un grave disagio e danno economico per l'organizzazione, che ha anticipato una serie di spese fino a fine settembre. "Riceviamo un piccolo contributo dal Comune ma ci basta appena per pagarci la pubblicità degli eventi - continua Enogene - la manifestazione è completamente finanziata dall'associazione. Sarà difficile far quadrare i conti, si sa la musica attira il pubblico e i nostri appuntamenti sono concerti, di musica africana e raggae. Adesso non sappiamo cosa fare, stiamo cercando di capire se possiamo spostarci in un'altra sede".

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