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Giovedì, 25 Aprile 2024

Allevamento abusivo, animali rinchiusi in gabbia tra gli escrementi

Scatta il sequestro da parte delle guardie zoofile dell'Oipa di Udine. Furetti trasferiti al centro recupero animali selvatici

Tredici furetti detenuti in una gabbia fatiscente, sporca e con la lettiera intrisa di feci, urina e pelo e otto tartarughe acquatiche abbandonate in una vasca tra i rottami arrugginiti: questa la situazione che si sono trovate di fronte le guardie zoofile dell'Oipa di Udine in un terreno abbandonato nella provincia est di Udine.

I furetti

I furetti, tutte femmine e molto giovani, venivano detenuti in pessime condizioni igienico-sanitarie in un'unica gabbia fatiscente che, oltre alla presenza di ragnatele, conteneva la carcassa di un coniglio bianco in decomposizione, il quale rappresentava probabilmente il pasto dei furetti. “Abbiamo il forte sospetto che si tratti di un allevamento improvvisato dove i furetti,  tutte femmine, erano detenuti in quelle condizioni allo scopo di farle riprodurre con l'obiettivo successivo della vendita – dichiara Edoardo Valentini, coordinatore del nucleo guardie zoofile dell'Oipadi Udine – Lo sfruttamento dell'allevamento di animali finalizzato alla vendita è infatti un fenomeno che non riguarda solo cani e e gatti, ma è diffuso anche negli animali selvatici, sempre più diffusi come nelle famiglie”.

Le tartarughe

Non migliore la detenzione delle tartarughe: abbandonate a sé stesse in un vascone a rischio rottura, le tartarughe vivevano in mezzo a tanti altri rifiuti arrugginiti in un'acqua così sporca che non era possibile vedere attraverso di essa. Fortunatamente una delle guardie dell'Oipa ha visto una delle tartarughe che ha fatto capolino oltre la superficie dell’acqua, rendendo possibile così la scoperta delle altre.

La denuncia

Data la situazione, immediata è stata la denuncia per il reato di maltrattamento e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, oltre che il sequestro di tutti gli animali che, in accordo con il  veterinario dell'Ussl intervenuto sul posto, sono stati trasferiti presso un centro recupero animali selvatici (CRAS), dove saranno monitorati da un punto di vista veterinario e potranno vivere in un ambiente adatto al loro benessere.

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