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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Niente seggi alternativi, a Udine la scuola si ferma per il referendum: al via una petizione

L'assessore Battaglia: "Impossibile trovare sedi alternative; polemiche sterili da parte delle opposizione, basta terrorismo"

Gran parte delle scuole di Udine chiuderanno per ospitare i seggi elettorali”. A darne notizia è l’assessore all'istruzione del capoluogo friulano Asia Battaglia che prosegue “siamo a conoscenza che gli istituti scolastici riapriranno il 16 settembre dopo mesi di lockdown, ma purtroppo, considerando il numero di diritto al voto in città, i tempi e le indicazioni che dobbiamo rispettare a causa dell’emergenza Covid non ci sono altre alternative”. 

Gli italiani sono  chiamati al voto domenica 20 settembre e lunedì 21 settembre per il Referendum Confermativo Costituzionale sul taglio dei Parlamentari e le scuole interessate saranno chiuse indicativamente 4 giorni, dal sabato al martedì, per consentire la preparazione dei seggi e lo svolgimento delle votazioni. I ragazzi saranno così costretti ad interrompere le lezioni dopo appena una settimana dall’inizio della scuola. 

La petizione

Una decisione che sta scatenando diverse reazioni e che ha portato anche all’avvio di una raccolta firme, promossa da Cinzia del Torre consigliere di minoranza del Pd, che oltre a chiedere di sottoscrivere il documento suggerisce anche possibili alternative alla giunta Fontanini, prendono spunto anche da altri Comuni dove i Primi cittadini hanno individuato luoghi alternativi alle aule scolastiche.  “Chiediamo quindi - si legge nella petizione - che, anche a Udine, per i seggi elettorali, si trovino sedi diverse dalle aule scolastiche, utilizzando per esempio le palestre (di cui quasi tutte le scuole dispongono); i centri sportivi ( come il Palaindor, il Palazzetto Manlio Benedetti o la Palestra Mario Vecchiato); le sale teatrali o destinate a convegni come Sala Ajace, o gli auditorium Menossi, Bellavitis, e Zanon ed infine  gli edifici comunali, come le sedi circoscrizionali. 

Per altro - conclude la nota - gran parte delle sedi sopra indicate, sono molto più ampie delle aule scolastiche e quindi più sicure anche dal punto di vista sanitario per i protocolli Covid e consentirebbero di  accorpare qualche seggio riducendone il numero complessivo in città".

Servizi Pre e post scolastici

Proprio per questo, il consigliere tramite Fb punzecchia la maggioranza affermando che c’è stata più attenzione per Friuli Doc che per il mondo della scuola. A far discutere sono anche i servizi educativi che per il consigliere di minoranza Pirone sono ancora tutta da definire e di "fondamentale supporto alle famiglie". Non tarda ad arrivare la replica dell'assessore Battaglia: "Nemmeno di fronte a una situazione grave come quella che stiamo vivendo e alle difficoltà che tutti, amministratori, cittadini, genitori stiamo affrontando, il consigliere Pirone rinuncia alla polemica fine a sé stessa. Una polemica che però, per i modi, i tempi e i contenuti, diventa vero e proprio terrorismo psicologico teso ad alimentare con accuse strumentali la sacrosanta esasperazione che in queste giornate sta riguardando le famiglie italiane a causa dell’incapacità del Governo, di cui il suo partito fa parte, di gestire questa crisi”. 

La replica

Entrando nel merito della questione - precisa l’assessore - i genitori sono stati avvisati che le preiscrizioni sarebbero state fatte solo a titolo esplorativo e che solo in seguito alle decisioni dell’Esecutivo e delle autorità locali sull'emergenza coronavirus sarebbe stata data comunicazione agli interessati dell'ammissione ai servizi”. 

Alla volontà dell’Amministrazione Comunale di attivare i servizi il prima possibile si oppone infatti l’assenza delle informazioni, a partire dagli orari delle lezioni, necessarie all’erogazione degli stessi. I nostri uffici sono comunque in costante contatto con i dirigenti scolastici o i loro delegati e con le ditte affidatarie per avviare i servizi quanto prima”.

Credo che in questo momento sia necessario un atto di responsabilità da parte di tutti, e soprattutto da parte della politica che, pur a fronte delle inevitabili difficoltà, deve fare tutto ciò che può a qualunque livello di governo non solo per risolvere i problemi ma anche per recepire le istanze provenienti dai cittadini evitando di esasperare animi già messi a dura prova da questa pandemia”, conclude la Battaglia.

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