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Cronaca

Scuole senza presidi titolari, la proposta della Provincia di Udine

Fontanini: “Distaccare i vicari dall’insegnamento o unificare gli istituti comprensivi di zone omogenee retti da reggenti” 

Unificare gli istituti comprensivi storicamente retti dai reggenti per poter contare su un dirigente di ruolo o, in alternativa, consentire ai collaboratori dei presidi il distacco parziale o totale dall’insegnamento per poter dedicare maggior tempo alla gestione della scuola, alla programmazione e ai rapporti con le famiglie. Di fronte al perdurante problema delle reggenze, ovvero dei presidi costretti a coprire più istituti anche lontani fra loro, e ai tempi lunghi dell’auspicato concorso (il bando non c’è ancora), la Provincia di Udine lancia alla Regione Fvg e all’Ufficio scolastico regionale una doppia proposta. A dettagliarla è l’assessore Beppino Govetto. “La situazione affligge da troppo tempo il nostro sistema scolastico e la Provincia l’ha denunciata più volte a partire da un convegno sulle scuole di montagna (aprile 2014), le più penalizzate da questo tipo di organizzazione. Abbiamo riportato all’attenzione il problema anche nell’incontro del novembre scorso sulla “Buona scuola” e in occasione della premiazione del dirigente Pietro Biasiol, anch’egli convinto dell’inderogabilità di un concorso che ancora non si vede. Nell’attesa si potrebbero investire della gestione delle scuole i collaboratori dei dirigenti titolari, i vicepresidi, distaccandoli  parzialmente o totalmente dall’insegnamento a seconda del numero degli studenti e della complessità della scuola. L’istituto potrebbe così – specifica Govetto – contare su una figura di riferimento che conosce a fondo la realtà, garantirebbe continuità didattica, programmazione e una gestione efficace anche delle attività extracurriculari in stretto raccordo con il tessuto economico locale nonché una costante interlocuzione con le famiglie”.

Opzione bis. “Ulteriore soluzione – prosegue Govetto - è l’unificazione degli istituti comprensivi retti dai reggenti che ricadono su territori omogenei e dove le amministrazioni locali condividono questa possibilità. La Provincia di Udine, - specifica l’assessore - nell’approvazione dell’ultimo piano di dimensionamento, ha accolto la richiesta di 4 Comuni del Medio Friuli di unificare i due istituti comprensivi per poter contare su un dirigente di ruolo. I territori hanno necessità di un interlocutore stabile per almeno un triennio: le scuole sono servizi essenziali per il nostro sviluppo e l’attenzione per questi aspetti, per nulla secondari, deve essere alta e costante”.

La cronica problematica delle reggenze era stata affrontata anche dall’assemblea  Consiglio provinciale “che -  come ricorda il presidente del Consiglio provinciale Fabrizio Pitton - all’unanimità aveva votato un ordine del giorno predisposto e sottoscritto da tutti i gruppi consiliari in cui si segnala l’urgenza di una rapida indizione di un concorso per dirigenti scolastici vista la grave precarietà in regione  di molti istituti comprensivi e Isis retti da dirigenti in reggenza”.

Secondo Govetto, “è necessario che la Regione faccia leva sulla sua specialità, sulla necessità del nostro territorio di avere presidi in ogni scuola. Bisogna fare la voce grossa per pretendere quello che ci spetta alla pari degli altri” conclude l’assessore facendo notare come “anche la pesante problematica delle reggenze in Fvg derivi dal declassamento dell’ufficio scolastico regionale. Nonostante il dottor Biasiol abbia più volte evidenziato la criticità, non essendo un dirigente di prima fascia, quindi una figura istituzionalmente forte, le richieste del Fvg sono rimaste sulla carta. Poco interesse sul punto anche da parte della Giunta regionale”.

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