rotate-mobile
Cronaca

Sciopero generale: ferme anche le scuole

Cgil, Cisl e Uil in piazza il 15 novembre: anche la categoria aderisce alle iniziative di protesta. L'appuntamento a Pordenone

Una legge di stabilità inaccettabile per il mondo della scuola, tanto che le categorie di Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia scenderanno anch'esse in piazza venerdì 15 (a Pordenone), aderendo all'iniziativa di protesta indetta dai Sindacati confederali. Docenti e personale si fermeranno per un'ora: un segnale per dire no ad una manovra che penalizza chi lavora nella scuola con provvedimenti pesantissimi che prevedono il blocco del contratto, degli scatti di anzianità e dell’Indennità di Vacanza Contrattuale.

“Occorre dare certezza sui diritti contrattuali – tuonano per Cgil, Cisl e Uil Scuola, Natalino Gacomini, Donato Lamorte e Ugo Previti – così come occorre investire di più sulla scuola, trovando le risorse necessarie dalla lotta agli sprechi e all'evasione, rendendo meno oneroso l'assetto politico e istituzionale, oltreché intervenendo sulle rendite finanziarie”. “La scuola italiana – aggiungono – chiede continuità e prospettiva, a partire dal nuovo piano triennale di assunzioni, ai percorsi di stabilizzazione del personale su tutti i posti disponibili e vacanti per docenti ed ATA”.

SCIOPERO TRASPORTI: FASCIA ORARIA INTERESSATA E TRENI GARANTITI

Anche per le categorie della Scuola serve, dunque, un deciso cambio di rotta a livello nazionale, con una legge di stabilità capace di avviare una vera redistribuzione del reddito a favore di lavoratori e pensionati anche rendendo strutturale la detassazione del salario di produttività, che va estesa pure ai lavoratori del settore pubblico.

“Chiediamo – spiegano Giacomini, Lamorte e Previti – che venga ridata dignità al lavoro, perché anche la scuola possa tornare a crescere, così come tutta l'economia del Paese e della nostra regione, messa in ginocchio dalla crisi e da scelte non sufficientemente coraggiose”. Cgil, Cisl e Uil Scuola si uniscono quindi alla protesta di venerdì prossimo, per chiedere al Governo e al Parlamento di dare certezze ai lavoratori, anche tagliando le tasse, rifinanziando la cassa integrazione, mettendo finalmente mano a sprechi e ruberie.

La partecipazione alla manifestazione pordenonese vuole anche segnare la solidarietà della categoria ai lavoratori del comparto metalmeccanico, che stanno pagando la crisi nella destra Tagliamento ed, in generale, in tutta la regione, ad un prezzo altissimo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sciopero generale: ferme anche le scuole

UdineToday è in caricamento