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Cronaca

Nuovo sciopero per i lavoratori del trasporto pubblico locale

L'Unione Sindacati di Base ha invitato tutti gli autoferrotranvieri ad nuova astensione dal lavoro per giovedì 6 luglio

Dopo il divieto illegittimo ed immotivato del ministro Del Rio a scioperare il 26 giugno, i lavoratori Autoferrotranvieri tornano a scioperare, il 6 luglio in tutta Italia, per difendere il diritto dell'esercizio di sciopero, contro la politica delle privatizzazioni, le norme per la riorganizzazione dei Servizi Pubblici Locali (SPL) e delle aziende partecipate che prevedono fusioni, chiusure/ liquidazioni, con un esubero di personale previsto di oltre 300.000 lavoratori, prevedendo l’applicazione anche ai dipendenti delle partecipate le norme relative agli ammortizzatori sociali, così come ridisegnati dal Jobs ACT, insieme alle regole sulle crisi d’impresa e legge fallimentare, con una parificazione alle società private. 

«Questo è il contesto nel quale si colloca anche l'abrogazione del Regio Decreto 148/31 per il settore del Trasporto Pubblico Locale - spiega Willy Puglia del coordinamento nazionale U.S.B.-; un contesto ampio per il quale è necessario rompere gli argini, comprendere che lotta contro la privatizzazione dei servizi pubblici è la lotta di tanti, tantissimi altri lavoratori che già si scontrano con questi processi di liberalizzazione per i quali abbiamo un chiaro riscontro su tutto il quadro nazionale: salari non retribuiti, turni di lavoro che rasentano l'illecito, carichi di lavoro sempre maggiori, norme sulla sicurezza disattese a fronte di servizi resi ai cittadini sempre più ridotti, precari e meno sicuri».

Prosegue il coordinatore: «Se questo è il futuro che il parlamento vuole riservare a questa categoria, a questo settore strategico per la crescita economica dei territori ed essenziale per i cittadini, se vuole continuare a trasferire ricchezza agli imprenditori depredando denaro pubblico con la promessa che privatizzando ci sarà un miglioramento degli standard del servizio, se vuole rendere “compatibile” il costo del servizio agendo sui diritti dei lavoratori, precarizzando il rapporto di lavoro per renderli più ricattabili, se vuole aumentare i costi del servizio a carico dei cittadini e alle famiglie, noi diciamo no. L'attacco al diritto di sciopero partito dal Governo e dai partiti di maggioranza,  ha come obiettivo quello di colpire il dissenso dei lavoratori che sale sempre più forte nel momento in cui sta emergendo il disastro a cui stanno conducendo il Paese con queste politiche suicide. L'unica ricetta per “impedire” gli scioperi - conclude Puglia - è rilanciare le politiche occupazionali, lo stato sociale, i salari dei lavoratori, la tutela dei beni comuni».

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