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Mense scolastiche e aziendali, i lavoratori incrociano le braccia

Indetto un presidio regionale, da Filcams, Fisascat e Uiltcus, che si terrà mercoledì 24 giugno di fronte alla Prefettura

È indetto per mercoledì 24 giugno, dalle 10 alle 12, il presidio sindacale regionale per tutti i lavoratori della ristorazione scolastica e aziendale indetto da Filcmas, Fisascat e Uiltucs davanti alla Prefettura di Udine.

La situazione

Come fanno sapere le tre sigle, "c'è preoccupazione, sconforto e amarezza tra le lavoratrici e i lavoratori degli appalti di ristorazione legati alla refezione scolastica e alla ristorazione aziendale, settori 'invisibili' nei quali però sono occupati qualche migliaia di lavoratrici (prevalentemente) e lavoratori in Friuli Venezia Giulia". Si tratta di lavoratori e lavoratrici con contratti nella maggior parte part time e nei quali è prevista la sospensione nel periodo di chiusura estiva degli istituti scolastici, personale che si occupa della ristorazione nelle scuole e nelle aziende, della preparazione dei pasti nei centri cottura dislocati su tutto il territorio regionale.

La crisi

"Un settore dove Cassa Integrazione Ordinaria o Straordinaria non esiste (se non nel caso delle “mense aziendali” ma unicamente nel caso in cui l’appaltante ricorra agli ammortizzatori sociali) - continuano i sindacati -, un settore che già soffre per l’anomalia dei tre mesi di sospensione di contratto senza alcun sostegno al reddito, pur trovandosi in una situazione di disoccupazione involontaria, con conseguente penalizzazione ai fini del diritto alla pensione in violazione di sentenze della Corte Europea e sul cui tema, seppur incalzato, ancora nessuna risposta esaustiva è stata fornita dai Governi che via via si sono succeduti e dall’INPS, anche in seguito a molte cause legali sul territorio nazionale vinte dalle lavoratrici attraverso le Organizzazioni Sindacali".

Preoccupazioni

La tante preoccupazione di questo settore riguardano prima di tutto la modalità di ripresa dei servizi scolastici a settembre, quali ammortizzatori sociali saranno messi in campo e la scarsa attenzione che il settore suscita nell'opinione pubblica. "Per molte lavoratrici, inoltre, non ci sono nemmeno le anticipazioni delle competenze da parte dei datori di lavoro perché alcune aziende, pur di grande dimensione e in alcuni casi vere e proprie multinazionali, non si sono rese disponibili all’anticipo lasciando il personale in attesa dei pagamenti diretti da parte dell’INPS, pagamenti che a oggi non sono arrivati, in alcuni casi".

Le richieste

Quali sono le richieste per questi lavoratori? Proroga per almeno 27 settimane complessive degli ammortizzatori sociali con causale Covid-19; La ripresa dell’anno scolastico a settembre in assoluta sicurezza per tutti, ripresa che deve prevedere il mantenimento del servizio mensa perché parte integrante dell’offerta formativa e presidio indispensabile a garantire salute e nutrimento; Prevedere l’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari per i servizi di refezione aziendale senza condizionalità rispetto al committente privato; una riforma degli ammortizzatori sociali per non discriminare i lavoratori in appalto e risposte strutturali per i lavoratori part time ciclici.

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