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Confermato: Polizia Locale in sciopero durante il Gay Pride

Prevista un'adesione del 90% ma 20 agenti sono stati già precettati. Se non dovessero arrivare nuove risposte ai sindacati, la prossima astensione avverrà durante Friuli Doc

L'assemblea sindacale di questa mattina convocata da Cisal e Ugl fra i dipendenti dell'Uti Friuli Centrale ha confermato la mobilitazione indetta per sabato 10 giugno 2017. La serrata coinvolgerà non solo gli agenti di Polizia, ma potenzialmente tutti i dipendenti degli 11 Comuni afferenti alla Uti (Udine, Campoformido, Pozzuolo del Friuli, Pasian di Prato, Martignacco, Pagnacco, Reana del Rojale, Tricesimo, Tavagnacco, Pavia di Udine e Pradamano).

A più di 5 mesi dalla nascita dell’UTI Friuli Centrale i sindacalisti battono ancora i pugni rivendicando a gran voce, per l’ennesima volta, le loro preoccupazioni per le gravi carenze organizzative e gestionali derivate dall'attuazione accelerata del nuovo Ente e le circa 210 cause di lavoro relative alle progressioni economiche orizzontali dei dipendenti transitati nell'Unione (una trentina, invece, le adesioni che riguardano il mancato recupero o pagamento dei festivi infrasettimanali).

Il sindaco Autonomo di Polizia Locale, forte delle sue numerose adesioni, si auspica una forte adesione allo sciopero anche se l'Uti avrebbe già precettato una ventina di vigili per sopperire ai servizi essenziali. «Riteniamo ci sarà un'adesione del 90%, su circa 100 agenti coinvolti - spiega Beppino Fabris, segretario regionale della Sapol-. Sappiamo però che una ventina di agenti sarà precettata per svolgere solo quei servizi pubblici essenziali. Come sia possibile farlo non lo sappiamo non essendo l'Uti contemplata a livello di contratto regionale. Non esiste alcun protocollo d'intesa per precettare i dipendenti, se non quell'accordo momentaneo che avevamo firmato dal Prefetto in occasione del match Udinese - Juventus. E' una situazione kafkiana, un'anarchia assoluta dovuta a questioni politiche e  alla fretta di non aver voluto prorogare l'introduzione dell'Uti al primo gennaio 2018». 

«Per ritirare lo sciopero - prosegue Fabris - avevamo chiesto ci fosse dato un minimo di vestiario nuovo, visto che quello che abbiamo in dotazione è completamente logorato (ma sembra sia stato stanziato un budget di appena 25 mila euro ndr.), e che alle turnazioni partecipassero tutti gli ufficiali e tutto il restante personale, senza eccezioni di nessuna sorta. Non é possibile, infatti, che ci siano solo 12-13 agenti a lavorare in esterna mentre gli altri 80 restano all'interno».

«Il dottor Giuseppe Manto (direttore generale dell'UTI Friuli Centrale) ha fatto tanto, peró le difficolte sono molte sia dal punto di vista politico che funzionario. Ci auspichiamo la situazione migliori nelle prossime settimane con l'arrivo del nuovo comandante, che ancora non abbiamo mai incontrato. Verifichermo la situazione - conclude il segretario della Sapol-, altrimenti ci vedremo costretti a proseguire con gli scioperi. E il prossimo potrebbe cadere durante Friuli Doc». 

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