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Cronaca Chiusaforte

Fuori pista sul Canin, due sciatori soccorsi da 12 persone

La coppia è stata individuata poco prima delle 20 e 30. Si tratta di due sloveni

Due sciatori sloveni sono rimasti bloccati scendendo fuoripista sui pendii del Pic Majot, nel gruppo del Canin nella zona di Sella Nevea, dove quest'anno sono stati effettuati già diversi soccorsi. È in corso un intervento per metterli in salvo.

Non sono ancora noti i dettagli, ma i soccorritori sono impegnati già da tre ore nella ricerca dei due discesisti, che sono stati individuati poco prima delle 20 e 30 grazie a due squadre di tecnici che si sono divise in due percorsi diversi, uno scendendo i pendii dall'alto – nei pressi della stazione di monte degli impianti di risalita – e uno risalendo dal basso.

Dodici i soccorritori impegnati tra uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza. In corso le operazioni di recupero vero e proprio dei due sciatori attraverso manovre di messa in sicurezza degli stessi per raggiungere nuovamente le piste e condurli a valle.

Aggiornamento

Si è concluso positivamente 22 e 30 l'intervento di soccorso dei due sciatori sloveni di Kranje, padre e figlio, M. (nome) T. del 1968 (cognome) e D. T. del 2003 rimasti bloccati durante una discesa fuoripista. Partiti dalla stazione d'arrivo degli impianti del Funifor, a circa 2000 metri, i due sciatori hanno tentato di intraprendere l'ultima discesa seguendo probabilmente le tracce di precedenti sciatori fuoripista sotto il Pic Majot, ma dopo circa trecento metri dislivello si sono trovati bloccati su una lastra di ghiaccio sotto la quale si celava un salto di un centinaio di metri di volo. Sono stati loro, non riuscendo più a muoversi da quel punto e comprendendo i rischi che avrebbero corso, a chiamare i soccorsi intorno alle 16 e 30. Soccorso Alpino e Guardia di Finanza hanno organizzato due squadre di ricerca per localizzarli, una è partita dall'inizio delle piste, l'altra, con l'aiuto del personale e dei mezzi della Promotur, da quota 2000 metri: non è stato possibile infatti individuare la loro posizione con i sistemi di georeferenziazione. Con piccozza e ramponi, vista la diffusa presenza di tratti ghiacciati e neve dura, i tecnici hanno risalito e battuto i pendii prossimi alle piste per più di seicento metri di dislivello finché non hanno individuato i due sciatori sul pendio sopra il salto. Le raffiche di vento e il rumore dei gatti che battevano le piste impedivano di capire con precisione da che punto provenivano le risposte ai richiami vocali. Grazie all'accensione della torcia del cellulare dei due sciatori i tecnici sono riusciti, una volta a tiro di voce, ad avvistarli e li hanno raggiunti. Da quel punto sono iniziate le manovre di recupero degli stessi con la corda e la risalita a piedi fino agli impianti del Funifor, proprio lì dove era iniziata la loro discesa.

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