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sanzioni / Tarvisio

Fermati ciclisti e un motociclista che scendevano dal Monte Lussari

Sono stati effettuati controlli sulla strada del Monte Lussari per verificare le condizioni d’uso dopo la nuova regolazione per le biciclette introdotta dal soggetto gestore. Ai ciclisti sorpresi a percorrerla in discesa è contestata la scorrettezza e la pericolosità del comportamento, e invitati a condurre il mezzo a mano

Dopo la riapertura della strada verso il Monte Lussari, non senza polemiche, sono aumentati i controlli da parte del reparto carabinieri Biodiversità di Tarvisio per la regolare fruizione dei servizi ecosistemici di ricreazione nella Foresta di Tarvisio, patrimonio del Fondo edifici di culto, a garanzia e sicurezza dei numerosi visitatori. "Al momento la strada è in gestione alla Vicinia di Camporosso che, essendo un'associazione antica gode di tutela legislativa", ci spiega il comandante Cristiano Manni. La strada, dopo essere stata sistemata, è aperta al transito delle biciclette solo in salita. Per questo, durante Ferragosto, sono stati effettuati controlli per verificare le condizioni d’uso dopo la nuova regolazione per le biciclette: ai ciclisti sorpresi a percorrerla in discesa è stata contestata la scorrettezza e la pericolosità del comportamento e sono stati invitati a condurre il mezzo a mano. "Chi viene dal Lussari si trova davanti una sbarra con il cartello di divieto e l'obbligo di portare bici a mano", ci spiega il comandante. "Al 90% tutti rispettano la regola e, di fatto, la violazione della disposizione non è amministrativa perché si tratta di una regola di diritto privato: si può solo invitare le persone a rispettarla", continua Manni. 

Sulla strada è stata sorpresa anche una moto in transito, che è stata conseguentemente sequestrata. "L'uso delle motocicletta è vietata espressamente e, nei giorni scorsi, un motociclista è stato beccato in flagranza. Al momento è prevista una sanzione amministrativa di 80 euro ma abbiamo ritenuto opportuno sequestrare il mezzo per dare un segnale forte, visto che da altre parti le sanzioni pecuniarie sono almeno del doppio. Qui il turismo motociclistico è internazionale ma soprattutto all'interno di un raggio di un centinaio di chilometri, tra Villach, Lubiana e Udine", conclude Manni. 

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