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Cronaca Via Pozzuolo

Un progetto per il nuovo volto di Sant'Osvaldo

L'Associazine culturale Etrarte, grazie a un progetto di riqualificazione del parco dell'ex ospedale psichiatrico, è finalista al concorso 'cheFare': un'opportunità per ridare vigore a un grande spazio cittadino.

Un progetto per riqualificare e dare vita al parco dell’ex ospedale psichiatrico di Sant’Osvaldo, mettendolo a contatto con la cittadinanza. È questo, in sintesi, il nuovo obiettivo di ETRAR.T.E. (Rinascita Territoriale Espressiva), l’associazione fondata da Elena Tammaro e Gloria Deganutti che si occupa della promozione e sostegno alla ricerca artistica in ambito Contemporaneo.

Il gruppo ha partecipato all’iniziativa ideata dallo spazio ‘cheFare’, superando una selezione preliminare, con la possibilità di vincere 100.000 euro. Spetterà poi a una giuria valutare il progetto più meritevole in base ai voti ottenuti dal pubblico e dal proprio network.

Udinetoday ha chiesto a Elena Tammaro, che è anche direttore creativo di ETRAR.T.E. , com’è nata l’idea di partecipare all’iniziativa.

Come nasce il progetto?

“In realtà dall’esperienza di 'Palazzo conTemporaneo' (iniziativa che nel 2013 ha attirato oltre 10.000 persone ndr.) e dalla voglia di fare ‘rete’ insieme a 30 associazioni, grazie all’impulso di 'Cipart', il gruppo creativo che lavora nella Comunità Nove insieme agli utenti del parco con disabilità mentale. Il dottor Mauro Asquini, direttore della Asl Medio Friuli n.4 del dipartimento mentale ci ha aperto le porte: così è nata l’idea di uno sviluppo partecipativo con l’associazione 'Callipolis' di Trieste, composta da architetti che si occupano di progettazione partecipata”. 

Cosa avete scoperto?

“Non conoscevamo la storia del luogo, che ci è stata raccontata dalle associazioni: siamo venuti a sapere che l’istituto mentale per la riabilitazione era autosufficiente, con un teatro e un parrucchiere e addirittura una macchina da cinematografo e pellicola”.

Come intendete agire?

“L’idea è quella di dare visibilità e funzionalità a uno spazio che possa essere a disposizione di tutti per rendere interessante un parco così grande, finora poco considerato dalla cittadinanza con attività e contenuti per chi vive questo ambiente, come la Comunità Nove. A lungo termine bisogna attuare un progetto che possa riqualificare gli edifici e trasformandoli in laboratori o studi per artisti oppure in spazi per associazioni culturali”.

Da qualche anno si parla, anche a livello nazionale, di ‘riscossa delle periferie’. Perché?

“Per due motivi. Da un lato c’è una questione di opportunità: il centro storico offre poco per i giovani e, di conseguenza, gli artisti, i creativi e il cosiddetto popolo delle ‘partite Iva’ cercano di riappropriarsi degli spazi più comodi. Dall’altro, una ricerca di autenticità: chi ha lavorato fuori e ritorna in città tende a ripartire dalla zona più semplice per creare qualcosa di proprio”.

Per conoscere e votare il progetto sulla riqualificazione di Sant'Osvaldo è possibile visitare la pagina ​

https://www.che-fare.com/progetti-approvati/osvaldo-parco-progetti-creativi/

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