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Cronaca

Allarme Cgil: la sanità va messa in sicurezza, la manovra estiva garantisca i fondi

Per i rappresentanti sindacali “tagli alle assunzioni, ai fondi per le Aziende sanitarie e ai premi del personale sarebbero inaccettabili e ingiustificati”  

I fondi destinati alle Aziende sanitarie vanno garantiti e messi in sicurezza da qualsiasi ripercussione legata a una manovra estiva a saldo zero o addirittura in rosso. A chiederlo è la Cgil regionale, allarmata dalle esternazioni del presidente Federiga e dell’assessore alle Finanze Zilli in vista dell’assestamento di bilancio. Assestamento che al momento non vedrebbe ancora alcuna copertura, secondo quanto affermato dai due esponenti dell’esecutivo regionale, per le spese straordinarie sostenute sia sul versante sanitario che per sostenere cittadini e imprese.

«Se da un lato condividiamo le preoccupazioni espresse dalla Giunta – afferma Rossana Giacaz, responsabile sanità e welfare della segreteria regionale – dall’altro crediamo che si tratti di problemi del tutto analoghi a quelli affrontati da tutte le amministrazioni regionali e in particolare da quelle speciali come la nostra, che per le competenze ad esse affidate hanno messo in campo un impegno maggiore. Si tratta quindi di stringere i tempi per quantificare e “incassare” la quota parte delle risorse che il decreto Rilancio destina alle Regioni speciali, senza fasciarsi la testa prima del tempo. E soprattutto senza giustificare con la temporanea assenza di risorse eventuali tagli che non sarebbero accettabili né coerenti con l’obiettivo di arginare l’emergenza sanitaria ed economica provocata dall’epidemia».
Il timore di Giacaz, condiviso anche da Orietta Olivo, segretaria regionale della Funzione pubblica Cgil, è che la scure dei tagli possa abbattersi sulle Aziende sanitarie, con il taglio dei fondi destinati alla copertura di eventuali disavanzi di bilancio. «Costringere le Ass in deficit ad autofinanziare il proprio disavanzo – afferma affermano Giacaz e Olivo – significherebbe automaticamente indebolire quella sanità pubblica il cui ruolo è stato e resta fondamentale in questa emergenza, al punto che gli investimenti su questo versante, a partire da quelli sul personale, risultano addirittura l’asse prioritario degli interventi finanziati dall’Europa».

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