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Occhi puntati sui cosmetici con la campagna "La salute ci fa belli"

Presentata nella sede della Aas n.4 la campagna di prevenzione dedicata al tema dei cosmetici. In media ogni persona ne usa più di 8 al giorno, con effetti che alle volte non sono affatto desiderati

Un cambio di normativa che ha spostato il focus dei controlli dalla produzione alle etichette, complicando e rallentando il lavoro di controllo e analisi, la capillarità e la molteplicità dei canali di vendita - che possono andare dalla farmacia all’acquisto on-line, passando per supermercati, negozi monomarca, profumerie, vendite porta a porta, erboristerie, negozi di parrucchiera o estetista e altri ancora -, una consistente media di 8,4 cosmetici usati a testa giornalmente, gli effetti avversi che può comportare una sovraesposizione allo stesso tipo di cosmetico - pur legale - per un periodo prolungato. Sono i fattori principali del complicato monitoraggio del mercato dei cosmetici, vale a dire tutto ciò che applichiamo sulle superfici esterne del corpo e che non ha carattere terapeutico - , in Friuli Venezia Giulia come nel resto d’Italia. Un aspetto quotidiano a cui noi magari non facciamo caso ma che può comportare numerosi rischi e che è bene prevenire, come c’ha detto il dottor Ciccone - responsabile del Servizio di promozione della salute del Dipartimento di prevenzione: “- se facciamo un minimo di attenzione noi utilizziamo tanti prodotti cosmetci, sicuramente utili per tener pulita la pelle ed evitare i cattivi odori però questi prodotti alla lunga possono causare effetti indesiderati come allergie e pruriti. A questo tipo di fastidi siamo certi che il 5% della popolazione ha avuto a che fare. E’ bene precisare che noi intendiamo con cosmetici tutti quei prodotti per il viso, il corpo, le unghie, i capelli. Gli altri rischi di queste sostanze sono causati dai prodotti chimici che possono portare anche a problematiche importanti, rischi infettilologici. La prevenzione quindi è importante, bisogna sempre verificare le modalità d’uso, effettuare la lettura delle etichette ed evitare di comprare questi prodotti in luoghi non adatti, ad esempio bancarelle o internet perché molti di quei prodotti provengono da paesi extra europeo e quindi non soggetti alle nostre norme, non esaminati e comportano quindi un alto rischio.-“

E’ con la campagna “La salute ci fa belli” che il gruppo di lavoro che la Ass n. 4 dedica al settore, di cui la dottoressa Di Fant fa parte assieme ai dottori Giorgio Brianti - responsabile del Dipartimento di prevenzione, il già citato Luciano Ciccone e Simonetta Micossi - assistente del Servizio di promozione del Dipartimento di prevenzione - ha partecipato e vinto un bando del Ministero della Salute sul tema. Un’ indagine che come dice Ciccone si rivolge – “alla popolazione generale, con particolare attenzione agli adolescenti e extracomunitari perché questi soprattutto possono far uso di particolari prodotti per la pelle, prodotti non adatti che tendono a togliere la rigidità dei capelli, e gli adolescenti perché hanno un ritorno importante per il futuro ovviamente”-.

L’obiettivo quindi è informare adeguatamente i destinatari della campagna su diversi aspetti, tra cui: i rischi su irritazione e allergie, conservazione, precauzioni d’uso dei prodotti cosmetici, la conoscenza degli elementi essenziali dell’etichetta , la conoscenza dei canali di vendita dei cosmetici, la corretta conservazione dei cosmetici  e le precauzioni d’uso per alcuni prodotti (es. tinte per capelli, profumi),l’acquisto corretto dei prodotti in canali ufficiali e certificati Il progetto si sviluppa in fasi distinte. 

La campagna prenderà il via “con un serata in castello il 4 luglio, dove si alterneranno musica e presentazione del progetto per poi estendersi – aggiunge Ciccone- tramite questionari creati ad hoc, da sottoporre ai diversi destinatari rispetto ai prodotti acquistati e alle modalità di utilizzo. Per la popolazione generale l’indagine verrà effettuata all’esterno di 4 supermercati/centri commerciali (uno per ciascuna provincia della Regione). Per gli extracomunitari, l’indagine verrà effettuata all’esterno di negozi etnici (suddivisi per le 4 province) e contattando le associazioni per gli stranieri in Italia. E poi ci saranno spot video su youtube, tv locali, cinema, siti e social network che riguarderanno rischi di irritazione e allergie, lettura etichette, corretta conservazione dei cosmetici, precauzioni d’uso per alcuni prodotti, sbiancamenti per la pelle e stiranti per i capelli.” 

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