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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Totalmente invalido dopo un incidente, un parente gli ruba 240mila euro

Dopo essersi fatto nominare amministratore di sostegno del congiunto avrebbe dato il via al suo progetto criminale

Un parente resta coinvolto in un incidente che lo rende invaldio e totalmente non autosufficiente, lui si fa nominare suo amministratore di sostegno e gli porta via almeno 240mila euro, spartendoli con un altro individuo. L'individuo e il suo complice sono indagati per l'ipotesi di reato di concorso in peculato. È quanto emerge da un'indagine della Guardia di finanza di Pordenone. La cifra in questione corrisponde a quanto disposto dal gip come sequestro preventivo, su richiesta della Procura della Repubblica della città della Destra Tagliamento, nei confronti dell'indagato.

Finanza-27

L'inizio

La storia inizia nel 2008, con l'incidente che coinvolge la vittima del raggiro. Il soggetto beneficia negli anni di un indennizzo assicurativo di 450mila euro e riceve, mensilmente, una pensione erogata dall’Inps oltre a un contributo della Regione. Le indagini hanno consentito di rilevare come il familiare dello stesso, dopo essersi fatto nominare dal giudice tutelare di Pordenone suo amministratore di sostegno e, quindi, essere legittimato a gestirne il consistente patrimonio, si sia impossessato di una cospicua parte del denaro.

Mancati adempimenti

Lo stesso giudice, anche in considerazione della totale inosservanza da parte dell’amministratore degli obblighi di rendicontazione imposti dalla legge, ha disposto l’esecuzione di accertamenti patrimoniali per mezzo della Guardia di Finanza.
L’attività dei finanzieri ha consentito così di constatare il sostanziale prosciugamento (avvenuto nell’arco di 8 mesi) delle risorse finanziarie riconducibili al soggetto invalido, messo in atto con continui prelevamenti bancari e bonifici, disposti in parte anche a favore di un conto corrente intestato a un soggetto terzo (poi indagato in concorso con l’amministratore di sostegno).

Indagini

Le  indagini della Guardia di finanza hanno consentito di accertare come solo una parte delle risorse fosse stata impiegata dall’amministratore per le finalità autorizzate dal giudice tutelare, mentre la somma di 240mila euro è stata in parte direttamente utilizzata per fini propri e in parte messa a disposizione dell'altro soggetto per finalità estranee al soddisfacimento dei bisogni dell’invalido.

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