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Cronaca Centro / Via Cussignacco

L'osteria Al Canarino redazione di una rivista di cultura

Online da quattro anni, da poco "Amicando" si è registrata come rivista ufficiale e avrà sede nel locale di via Cussignacco

Una pubblicazione, online da quattro anni ma da ieri ufficialmente registrata, è pronta a far sentire la sua voce in Friuli Venezia Giulia. Si chiama "Amicando" e raccoglie un'ottantina di artisti tra poeti, scrittori, pittori, scultori e musicistiche che, a ruota libera, si alternano nella disquisizione sulle tematiche più scottanti del momento. Menti libere guidate dal giornalista Enzo Santese, critico d’arte, scrittore e poeta. La sua bibliografia comprende oltre un centinaio di libri, divisi tra le traduzioni degli autori classici, greci e latini, la poesia, la narrativa e la saggistica. In questi ambiti ha al suo attivo numerosi interventi, tesi alla promozione culturale e all’approfondimento specialistico. È autore di diverse trasmissioni radiofoniche e televisive (RAI e Tele Capodistria). Scrive testi per il teatro oltre che liriche. In redazione con lui anche Francesco De Nicola, Mariao Gianmantiempo, Enrico Grnandesso e Lorenzo Viscidi Bluer. Ma i collaboratori sono in turn over, a seconda dell'ispirazione dettata dall'attualità e dai calici. Già, perché la vera notizia è che la sede della rivista è stata fissata in via Cussignacco 37 a Udine, ovvero all'osteria Al Canarino. «Avevamo bisogno di un posto dove ritrovarci, così abbiamo fissato qui la nostra base, dove ci troviamo ogni ultimo giovedì del mese per confrontardi sui temi culturali del momento, stabilire la linea editoriale e mangiare qualcosa insieme», ammette Santese. Gli argomenti sono dunque a ruota libera, la rivista non è indicizzata sul versante friulano benché sia abbastanza frulanocentrica. C'è letteratura, molta arte, e uno sguardo alla contemporaneità e al sociale. «Nell'ultimo numero, ad esempio, c'è un pezzo intitolato "L'uomo solitamente è imperfetto, il magistrato talvolta", dedicato alla recente sentenza della Corte di Appello di Bologna, che ha dimezzato la condanna di un assassino con la giustificazione di una "tempesta emotiva". Insomma, l'osteria è sempre stato un luogo di scambio di opinioni. Da oggi anche online.

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