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Cronaca

Caos Motorizzazione civile: anche due mesi per un'immatricolazione

Esasperati i rivenditori friulani per le immatricolazioni di auto straniere. «Sta diventando impossibile e frustrante. Vien voglia di mollar tutto».

Un problema che riguarda, ormai, diverse persone: l'immatricolazione delle auto straniere, in Friuli Venezia Giulia, diventa quasi impossibile. «Da circa due anni abbiamo problemi con la Motorizzazione Civile di Udine per effettuare l'immatricolazione delle autovetture importate dall'estero (UE). In questi due anni abbiamo avuto periodi in cui ci volevano quasi due mesi per avere l'ok all'immatricolazione, perché veniva data colpa alle nazionalizzazioni imposte ai cittadini stranieri residenti in Italia, e rarissimi periodi in cui l'operazione era autorizzata in una decina di giorni». A segnalarci il fatto, Gianni De Sabbata dell'Autosalone Alpe Adria. «Da tempo l'attesa ha superato il mese. In questo momento noi abbiamo pratiche consegnate il 16 e 17 giugno scorso, ma altri colleghi mi segnalano pratiche consegnate ancora prima di quelle date».

Una situazione insostenibile da diversi punti di vista, sia di immagine che economico. «Le auto non possiamo farle pagare per intero al cliente più di un mese prima della consegna, soprattutto quando il cliente ha richiesto un finanziamento e rischierebbe di pagare la prima rata ancor prima di aver ritirato l'auto. Tra l'altro le Finanziarie chiedono copia del libretto per provvedere alla liquidazione... e quindo no immatricolazione no saldo», continua De Sabbata.

Per quanto riguarda il danno di immagine, per i rivenditori si tratta di far capire dove il meccanismo si inceppi e che la responsabilità non sia loro. «I clienti spesso pensano che il disagio sia colpa nostra o che, vista la provenienza estera della vettura, ci sia qualcosa di poco chiaro nella vendita. Inoltre si spazientiscono per la lunga attesa visto che noi, promettevamo l'immatricolazione in circa tre settimane attenendoci a quanto accadeva fino a qualche mese fa».

All'estero, in paesi confinanti quali Austria e Slovenia, questo tipo di pratiche vengono evase nell'arco di un giorno, oltretutto ad un costo decisamente inferiore, all'incirca un decimo di quanto accade in Italia. L'esempio del rivenditore udinese fa capire anche quale sia la perdita in termini economici. «Attualmente abbiamo in attesa di immatricolazione auto per un valore di circa 100.000 euro a cui a breve se ne aggiungeranno altre per ulteriori 100.000 - continua De Sabbata - portando così il nostro capitale "fermo" a circa 200.000 euro. Ad una nostra cliente che ha assoluto bisogno dell'auto abbiamo dovuto provvedere a noleggiare un'auto (a nostre spese) al costo di 60 euro al giorno. La sua pratica è ferma dal 17 giugno e ad oggi non abbiamo idea di quando verrà autorizzata l'immatricolazione». I margini di guadagno non sono quindi ampi ampi e le attese peggiorano la situazione. «Nonostante abbiamo fatto presente il problema, la Motorizzazione a quanto pare non ha preso alcun provvedimento per sveltire queste pratiche». Per De Sabbata il problema è generalizzato visto che, a quanto pare, i ritardi riguardano anche altri settori di competenza della Motorizzazione civile. 

Burocrazia

«Si parla di digitalizzazione di sburocratizzazione e qui ci ritroviamo ad attendere tempi esagerati per una semplice pratica burocratica che tra l'altro porta nelle casse regionali la tassa IPT, che si paga in base ai KW di potenza, che mediamente varia tra i 400 e i 500 euro o oltre. La Motorizzazione fa capo alla Regione che, pur sapendo, in questi due anni non è riuscita a sistemare le cose. Tanto per dare un'idea, ogni Motorizzazione di ogni provincia ha una "sua" modulistica per questo tipo di pratica», conclude De Sabbata. «A volte mi viene il dubbio che ci sia una volontà di penalizzare le importazioni parallele per favorire i rivenditori autorizzati, ma spero che sia solo una mia illazione. In ogni caso lavorare in questo modo, per noi che importiamo parallelamente auto da altri Paesi UE, sta diventando impossibile e frustrante. Vien voglia di mollar tutto». 

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