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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro / Viale Europa Unita, 161

La storia di Vishal: cucina i piatti della tradizione indiana ma sogna di diventare chef

In viale Europa Unita è stato aperto lo scorso 14 gennaio un ristorante indiano: dietro i fornelli c'è il 39enne Vishal Kumar, che vive in Italia da 10 anni facendo il cuoco

Vishal Kumar compirà 40 anni a luglio. Da quasi undici vive in Italia, ma si porta l'India, suo paese natio, nel cuore. E non solo. Il suo sogno, infatti, è quello di far apprezzare il suo paese attraverso la cucina: il cibo indiano, per lui, ha il potere di far innamorare chiunque lo assaggi. Per questo dopo anni passati a lavorare come aiuto cuoco a Trieste, da un paio di settimane ha deciso di mettersi dietro i fornelli di un nuovo ristorante di cucina indiana a Udine, in viale Europa Unita 161. Il titolare del Guru Kirpa è Baldev Singh, che gestisce anche il Krishna di Trieste, e ha deciso di iniziare questa nuova avventura udinese proprio con Vishal, sapendo della sua grande passione.

«Amo cucinare e in futuro vorrei aprire un locale tutto mio dove poter sperimentare. Per ora faccio solo piatti della tradizione, in modo che le persone si avvicinino alla cucina indiana e la apprezzino per quello che è, vedremo il futuro cosa mi riserverà». Vishal sorride pacato e si affida alla sua passione ma anche al volere del destino a lui riservato. Lui è induista e la sua spiritualità si esprime in ogni suo gesto, anche quando prepara con serietà e precisione i piatti per i suoi avventori.

«Un nostro precetto religioso mi impone di non dare da mangiare a nessuno qualcosa che io stesso non ho prima verificato sia davvero buono».Questo significa che Vishan si accerta di servire solo pietanze ottime. Assaggia tutto, lui. Anche quello che normalmente non mangerebbe visto che è vegetariano. Quando gli chiediamo come mai, ci spiega che il suo maestro un giorno gli chiese come stava dopo aver mangiato carne e lui si rese conto che ne poteva fare a meno, che senza sarebbe stato più puro.

Il menù

Nel suo ristorante, però, vengono serviti anche profumatissimi piatti di carne e pesce. Tra un Lamb Korma, colorato curry di agnello con yogurt, mandorle e anacardi, un potente Chicken Tikka Masala con peperoni e cipolla e un Jinga Alu, curry di gamberi con patate, c'è l'imbarazzo della scelta. La cosa migliore da fare, però, è chiedere consiglio direttamente a Vishal. La sua gentilezza maschera una profonda conoscenza degli ingredienti: appena seduti al tavolo sarà lui a guidarvi in un viaggio tra i sapori dell'India a seconda dei gusti e dei desideri. Nessuna paura di imbattersi in piatti eccessivamente piccanti, però. «Sappiamo che molte persone non amano il piccante e che tanti sono allergici, per cui prima di iniziare il pasto chiediamo sempre cosa possono e vogliono mangiare e consigliamo i piatti più adeguati. Per questo molte preparazioni sono fatte con la farina di legumi, invece che con quella 00». In totale, tra antipasti, primi, secondi, contorni e dolci, i piatti a menù sono oltre cento, con la possibilità di asporto e consegne a domicilio.

La storia personale

Vishan è evidentemente una persona rispettosa e molto appassionata del suo lavoro. Seppure con timidezza, anche dovuta a qualche inciampo linguistico, però è in grado di intrattenere gli avventori del Guru Kirpa sia con i suoi piatti sia con la narrazione della cucina indiana e, perché no, della sua famiglia. Incalzato sulla storia personale, ci ha raccontato un po' di sè, dall'India fino all'arrivo in Italia. Laureato in informatica, Vishal non è riuscito a trovare un lavoro a Hoshiarpur, la sua città di origine nel Punjab, stato del nordovest indiano. Così nel 2009 ha deciso di tentare la fortuna in Italia, prima da solo e poi con la moglie, sposata nel 2012. Primo approdo: Trieste. Nel capoluogo giuliano Vishan ha lavorato sia in ristoranti indiani che italiani, sempre come aiuto cuoco e secondo cuoco, mettendo da parte la sua laurea e tirando fuori la sua grande passione per la cucina. La moglie e i due figli, un bimbo di 5 e una bambina "vivacissima!" (n.d.a.), vivono ancora a Trieste e lui spera che se l'attività aperta a Udine andrà bene li potrà portare qui per poter vivere nuovamente tutti insieme. Se gli chiediamo di Udine il suo sorriso si allarga. «Udine mi piace, devo ancora imparare bene le vie, ma è una città tranquilla. Il quartiere? So che a volte ci sono problemi, ma so anche che si può lavorare bene e che c'è molta gente in gamba». Provare per credere.  

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