rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Torviscosa

Riscoperta lettera di Primo Levi sugli impianti chimici lager nazi

Il lager di Buna-Monowitz nella descrizione di Primo Levi in una lettera dimenticata alla rivista "La chimica e l'industria" del 1947. La ricerca del Comune di Torviscosa ha scoperto rapporti tra Giesen e Birkenau

Nel luglio 1944 i bombardamenti degli alleati danneggiano in parte gli impianti per la produzione della buna, che infatti non verrà mai prodotta nel campo di Monowitz. Restano attive però altre produzioni, tra cui quella di metanolo. L’azienda che gestisce gli impianti all’interno dei lager e tutta la produzione chimica di interesse per il regime nazista e l’economia di guerra è la IG Farben. Nel settembre 1944, la IG Farben nomina responsabile dell’intera produzione di metanolo nell'organizzazione nazista Johann Giesen, già direttore della produzione di combustibili nel campo di Auschwitz. Ciononostante, nei processi contro i criminali nazisti del dopoguerra, Giesen affermerà di non aver mai sentito parlare di sterminio o di crimini simili commessi sui prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz. Ritenuto politicamente non colpevole, nell’immediato dopoguerra assume la guida della ex IG Farben a Ürdingen, nella zona di Düsseldorf che era allora sotto il controllo del Regno Unito, e in seguito comincia a lavorare per la Perfogit, azienda con sede in Svizzera che impiega alcuni tra i migliori chimici tedeschi già implicati con il nazismo.

Ed è proprio a questo punto che entra in scena anche la SNIA Viscosa: la Perfogit è infatti un’azienda interamente controllata dalla SNIA e tra i documenti conservati nell'archivio storico ex SNIA Viscosa le ricerche condotte dal Comune di Torviscosa hanno permesso di ritrovare diversi brevetti prodotti dalla società Perfogit e firmati da Johann Giesen. Ulteriori ricerche e approfondimenti nelle riviste specialistiche dell’epoca hanno fatto infine pervenire anche alla lettera di Primo Levi a “La chimica e l’industria”. “Le relazioni della SNIA Viscosa con le omologhe tedesche all’epoca dei regimi fascista e nazista sono note, così come la collaborazione di Giesen con la SNIA nel dopoguerra” spiega Mareno Settimo, assessore alla Cultura del Comune di Torviscosa e autore della ricerca. “Finora, però, nessuno aveva rilevato il ruolo dello stesso Giesen nei campi di Auschwitz-Birkenau. Dal punto di vista dell’industria, nel dopoguerra era probabilmente inammissibile perdere le competenze tecniche e scientifiche che il regime nazista aveva sostenuto e sviluppato, ma ai nostri occhi, oggi, la riabilitazione di personaggi con ruoli così significativi nel sistema di sterminio nazista risulta davvero sconcertante”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riscoperta lettera di Primo Levi sugli impianti chimici lager nazi

UdineToday è in caricamento