Solo per tre giorni riapre l'ex parco Robinson a Udine, per opera di un collettivo di rigenerazione urbana
Il collettivo FrondaUrbana è nato durante il lockdown dalla necessità di ripensare l’identità degli spazi pubblici e di come questi possano diventare luoghi significativi per rispondere al desiderio di relazione e di prossimità
Il benessere di una città si misura anche in base alla salute dei suoi spazi pubblici, dalla quantità e dalla qualità di aree qualificate e riqualificate a disposizione della cittadinanza. Più luoghi usufruibili e godibili dove sentirsi a proprio agio ci sono, più la cittadinanza vive meglio. È questo il pensiero anche di FrondaUrbana, un collettivo di persone impegnate in opere di rigenerazione urbana attraverso un modello bottom-up, che mette in dialogo figure professionali multidisciplinari, amministrazioni pubbliche e comunità e che opera anche a Udine. "Il collettivo è nato durante il primo lockdown dalla necessità di ripensare all’identità degli spazi pubblici e di come questi possano diventare luoghi significativi per la sperimentazione di modelli di città alternativi, capaci di rispondere al comune bisogno di relazione e di prossimità. La nostra ricerca si focalizza in particolare sui luoghi residuali, sottoutilizzati o inutilizzati, perché crediamo che in essi vi sia la possibilità di attuare processi progettuali innovativi, che meglio si interrogano sulle criticità del sistema urbano", ci spiegano i promotori del collettivo.
Ex Parco Robinson
Una delle azioni del collettivo è stato il recupero dell'ex parco Robinson a Udine, in via Planis. "Dal 2021 siamo impegnati nel recupero e la riapertura di un parco urbano di circa 1200 mq attraverso processi integrati di rigenerazione urbana", ci raccontano. L’area verde si trova a ridosso del centro storico della città di Udine ed è costeggiata dalla Roggia di Palma lungo via Planis ed accessibile solo attraverso un piccolo ponte. È facilmente raggiungibile sia a piedi che grazie alle linee bus che fermano nella via. Inoltre, la presenza della pista ciclabile e della stazione di bikesharing lo attestano come porta nella mobilità green verso la cintura urbana. "La posizione dell’area è per noi determinante, un vero e proprio angolo di verde, posto tra l’attuale complesso scolastico di via Diaz, in cui sono presenti numerosi istituti scolastici e il quartiere residenziale di via Planis. Questa sua caratteristica ne consentirebbe una fruizione integrata: gli abitanti del quartiere da un lato e gli studenti dall’altro", continuano. "Il nostro obiettivo primario è quello di far diventare quest’area verde, di proprietà del Comune di Udine, un parco pubblico. Prima del nostro intervento l’area, gestita dall’attuale ente di decentramento regionale di Udine, era inutilizzata e tutt’ora resta inaccessibile se non durante le nostre aperture straordinarie, nelle quale invitiamo le persone ad abitare questo spazio e a vivere un angolo di natura dimenticato", ci raccontano. L'ultima apertura è stata in occasione del Festival 2022 e da oggi, venerdì 8 settembre, a domenica si replicherà. Si comincia alle 21 con il concerto spettacolo "Nebbiosa", che rende omaggio all’omonimo film mai realizzato da Pasolini. Con Michela Grena alla voce, Efrem Scacco alla chitarra e Marco D'Orlando alla batteria, l’autore, Davide Sciacchitano, accompagnerà il pubblico in uno spettacolo di buio e luce arricchito dai visual analogici di Dora Tubaro. Domani, sabato 9 settembre, dalle 10 alle 13 ci sarà un incontro sull'ecosistema dell'acqua a cura del professore Alessandro Peressotti, mentre dalle 15 alle 19 un laboratorio sulla progettazione a cura del collettivo. Domenica 10 settembre, dalle 10, si svolgerà un tavolo di confronto a cura di Andrea Muni: "Spazi disciplinari e spazi gioiosamente in perdita" Alle 11.30 ci sarà l'incontro "La scuola sconfinata" con le architette Michela Urban e Cristina Franzil e, alle 15, la presentazione del progetto "Parco Robinson".