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Cronaca

Ecco come sarà l'ex "ospedale dei matti"

Presentato il progetto di riqualificazione realizzato grazie alla collaborazione tra Università di Udine, Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale e Comune

Un progetto complesso che vuole recuperare un patrimonio in disuso in un’area che ha una storia radicata nel tessuto urbano della città di Udine. Sulla quale gravano anche parecchi vincoli dalla soprintendenza ai beni artistici e culturali. E su cui la Regione ha deciso di dare un finanziamento da 25 milioni di euro. Stiamo parlando dell'ex ospedale psichiatrico Sant'Osvaldo. Oggi sia sede di diversi servizi dell’Asufc, sia dell’Arcs, l’Agenzia regionale per il coordinamento della salute. Un patrimonio da valorizzare mantenendo anche l'area verde, un vero ecosistema all’interno della città.

Il progetto

Sono circa due anni che su questo progetto lavorano in sinergia Asufc e Uniud. Le priorità individuate sono diverse: dal miglioramento della pubblica sicurezza alla valorizzazione della storia, dall’efficientamento energetico agli interventi su infrastrutture, verde, mobilità e parcheggi.

Come gli studenti vogliono trasformare l'ex ospedale "dei matti"

In via di definizione il recupero di altri edifici come il numero 39, l’ex casa del direttore, che potrebbe ospitare in futuro un punto informazioni, location per mostre, una biblioteca  o concedere spazi per le associazioni. L’edificio 9, dedicato in passato alle donne agitate, potrebbe diventare un luogo della memoria, mentre altri tre edifici saranno recuperati per il dipartimento delle dipendenze e della salute mentale. "Siamo già in fase avanzata di questo progetto. Tutto è nato due anni fa, quando la regione ha deciso di concedere un importante contributo all’Azienda. Oggi il parco già ospita diversi servizi, dalla salute mentale alle dipendenze e sono servizi che lì rimarranno, ma con un’innovazione fatta nel rispetto della storia" afferma il direttore generale di Asufc, Denis Caporale. L’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi,ha sottolineato come sarà necessario avere ulteriori risorse per completare l’opera. "Vogliamo che l’area di San Osvaldo venga restituita alla città forte della sua straordinaria esperienza e dei valori che rappresenta"

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