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Musiciste russe escluse dal concorso rifiutano la riammissione

Il caso scoppiato lo scorso maggio aveva sollevato diverse proteste sia nel mondo politico che in quello culturale: il Premio Lipizer aveva escluso tre violiniste in quanto di nazionalità russa

Prima escluse, in quanto di nazionalità russa, poi - dopo il sollevamento delle proteste - riammesse al Premio Lipizer di Gorizia: le tre violiniste hanno comunicato ieri che, però, non hanno intenzione di partecipare. "Quanto è successo è inaccettabile", hanno dichiarato. Lidia Kocharyan aveva fatto emergere il problema a maggio e da allora l'opinione pubblica si era schierata a favore delle musiciste. Non è servita a molto, anzi, la riammissione al Premio delle violiniste: il gesto è sembrato avvalorare l'iniziale decisione nonostante a inizio giugno fosse stato il presidente dell'associazione “Maestro Rodolfo Lipizer”, Lorenzo Qualli, a rendere noto d'aver inviato alle tre violiniste l'offerta di riammissione. Nella mail inviata a Kocharyan si affermava che la decisione dell'esclusione era stata presa in virtù di "esempi di altre competizioni internazionali", insomma, seguendo l'atteggiamento e le prese di posizione che la comunità occidentale ha preso da quando Putin ha deciso di invadere l'Ucraina. Per le musiciste la presa di posizione successiva, con l'alzata di spalle di Qualli, è risultata inaccettabile. 

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