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Cronaca

Rifiuti illeciti dal Friuli verso l'est Europa, gli indagati: "Operato sempre correttamente"

"Le nostre aziende vantano una decennale esperienza nel settore – ricordano gli indagati –, sono considerate vere eccellenze nello sviluppo delle tecnologie nel trattamento dei rifiuti e nella green economy e, proprio per tale ragione, sono le prime a voler tutelare la propria immagine locale e nazionale"

"Le società e le persone coinvolte nell'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Trieste (eseguita dai carabinieri del Noe di Udine ndr) ritengono di aver sempre operato correttamente nel rispetto della normativa di settore e delle prescrizioni autorizzative". Lo sostengono, in una nota, i 18 indagati coinvolti nell'indagine sui rifiuti trasferiti dal Friuli al Veneto e all'Est Europa. "Avremo certamente modo di dimostrare l'adeguatezza dell'operato di tutti i nostri collaboratori – prosegue il comunicato –, e di chiarire che quelle condotte che vengono contestate, probabilmente a causa di una non corretta comprensione della normativa tecnica di riferimento e delle invero complesse modalità di funzionamento dei cicli produttivi sono e sono state corrette".

L'indagine

Gli indagati ricordano "di aver già dato incarico ad esperti di prim'ordine in ambito nazionale di esaminare la vicenda sotto il profilo tecnico-giuridico al fine di fugare ogni dubbio sulla corretta gestione dei cicli produttivi delle aziende. E' senz'altro comprensibile che vi possa essere un confronto, anche in sede giudiziaria, su difformi valutazioni circa l'operatività dei cicli produttivi a maggior ragione al cospetto di materie così specifiche e iper regolamentate come quella della "galassia rifiuti"; proprio per questo la nostra difesa sarà articolata e capillare, a garanzia della qualità del servizio che abbiamo sempre reso alla comunità".

"Le nostre aziende vantano una decennale esperienza nel settore – ricordano gli indagati –, sono considerate vere eccellenze nello sviluppo delle tecnologie nel trattamento dei rifiuti e nella green economy e, proprio per tale ragione, sono le prime a voler tutelare la propria immagine locale e nazionale". "Ci teniamo a precisare che l'inchiesta – che coinvolge pressoché tutte le società che hanno trattato rifiuti urbani in provincia di Pordenone negli ultimi anni – non ha in alcun modo fatto emergere, né problematiche di danni arrecati all'ambiente, né aspetti concernenti il conseguimento di illeciti profitti - si conclude la nota -; i profili coinvolti riguardano, infatti, la sfera di temi tecnico-giuridici, aspetti concernenti l'interpretazione di normative nazionali, locali, di circolari e delibere".

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