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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Udine, i richidenti asilo potranno lavorare in attività di volontariato

Il modello definito permetterà ai profughi di partecipare a una serie di servizi, su base libera e gratuita, all'interno della caserma Cavarzerani

I richiedenti asilo potranno, su base libera, volontaria e in forma gratuita, offrire il proprio contributo per svolgere attività di volontariato all'interno della caserma Cavarzerani. Lo ha stabilito un apposito protocollo di intesa sottoscritto il 7 luglio, a palazzo D'Aronco da Comune, Prefettura, Regione e comitato provinciale della Croce rossa italiana.

“È un progetto fondamentale per dare significato e dignità alla presenza dei richiedenti asilo sul nostro territorio – spiega il sindaco di Udine, Furio Honsell, che ha firmato l'accordo insieme con il prefetto del capoluogo friulano, Provvidenza Delfina Raimondo, l'assessore ai Diritti di cittadinanza, Antonella Nonino, l'assessore regionale alla Solidarietà, Gianni Torrenti, e il presidente del comitato provinciale della Cri, Sergio Meinero –. È un modo per promuovere l'integrazione e al tempo stesso contribuire alla formazione dei migranti, molti dei quali possiedono anche un certo livello di educazione. Sono quindi convinto che sarà un'opportunità di crescita per tutti”. Alla firma, oltre ai sottoscrittori, erano anche presenti il questore di Udine, Claudio Cracovia e il comandante provinciale dei Carabinieri, Roberto Del Piano.

L’iniziativa, anche nell’attuale contingente situazione d’emergenza nella tendopoli dell’ex caserma Cavarzerani, si propone di valorizzare con percorsi condivisi esperienze e azioni di partecipazione volontaria e solidaristica con l’intento di avviare i processi di socializzazione e di  promozione di una cultura dei valori civili. Le modalità di impiego dei profughi all'interno dell'area dismessa, dove sono presenti aree verdi di vario genere, saranno stabilite dalla Cri sulla base di un'adesione libera, volontaria e gratuita da parte dei richiedenti asilo, che potranno mettersi a disposizione individualmente o in gruppi.

Le attività in cui potranno essere impiegati i migranti si inseriranno principalmente nel contesto dei servizi interni alla struttura e nelle sue pertinenze, come ad esempio lo sfalcio e la pulizia del verde, con compiti che non richiederanno specializzazione e comunque secondo le capacità, le attitudini, la professionalità e le intenzioni di ciascun volontario. Ai profughi sarà fornita la formazione e le attrezzature necessarie, oltre un'adeguata copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi e contro gli infortuni. Le attività svolte dai profughi saranno condotte sotto la supervisione di un educatore o di un tecnico.

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