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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Rientro a scuola il 7: c'è chi dice "no". Il Friuli Venezia Giulia è tra questi

La ministra Azzolina e il premier Conte sono decisi. Ma molti enti locali lavorano a un rinvio mentre altri cambiano le regole di entrata e di uscita

"Posso confermare la volontà del governo di riaprire. Avremmo voluto farlo a dicembre, ma abbiamo rimandato su richiesta delle Regioni. Poi avremmo voluto tornare al 75% e invece abbiamo accolto il suggerimento del 50%. Abbiamo collaborato: ora è arrivato il tempo di tornare in classe": la ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina in un'intervista rilasciata al Fatto Quotidiano non sembra per nulla dubbiosa sulla data del 7 gennaio per il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori. Ma intanto c'è un fronte piuttosto compatto che chiede un rinvio. 

Le Regioni che non vogliono aprire la scuola il 7 gennaio

Mancano appena tre giorni e ieri lo stesso Giuseppe Conte ha fatto sapere che la riapertura degli istituti scolastici superiori non è in discussione. Il programma del governo prevede per il 7 gennaio il rientro in classe del 50% degli studenti, mentre se in seguito la curva dei contagi sarà sotto controllo, dal 18 gennaio si dovrebbe regolare il rientro arrivando al 75% delle presenze. Tra le regole previste per il rientro in classe ci saranno poi scaglioni di ingresso e uscita con lezioni fino alle 16 e, a turno, il sabato. Le scuole superiori avranno anche le ore ridotte: non più i canonici sessanta minuti, ma 45-50. Poi ci sono i trasporti pubblici: i piani di azione sono stati affidati ai prefetti che dovranno garantire il servizio con capienza ridotta al 50%, mentre gli enti locali dovranno predisporre una corsia preferenziale per i test del tampone agli alunni. Ma intanto le Regioni si stanno organizzando e lavorano a ordinanze che rinvieranno l'apertura.

Luca Zaia in Veneto invece pubblicherà oggi un'ordinanza di rinvio della ripresa delle superiori, mentre ieri i governatori leghisti (tra cui Massimiliano Fedriga oltre a quelli di Lombardia, Veneto, Umbria, Sardegna, Calabria e Trentino) dopo una riunione con Matteo Salvini hanno scritto una nota comune in cui lamentano "molte criticità sul contenimento della pandemia". Fedriga non esclude dunque il rinvio dei rientro nelle scuole superiori con un'ordinanza.

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