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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Sospeso il servizio mensa nelle scuole di Udine a seguito dell'indagine: insorge l'opposizione

Il Comune di Udine ha deciso di sospendere cautelativamente il servizio mensa gestito dalla ditta Ep a partire già da domani. Le opposizioni "lo dicevamo da più di un anno, siamo stati inascoltati"

Alla luce delle accuse mosse dalla Magistratura alla ditta Ep, che gestisce il servizio mense dei centri estivi di alcune scuole primarie della città, la Giunta Fontanini ha deciso di sospendere cautelativamente il suddetto servizio a partire dalla giornata di domani, in attesa di riprenderlo. Il provvedimento interesserà le scuole primarie Nievo, D’Orlandi, Negri, Girardini, Zardini e San Domenico che saranno gestite, da domani, da un'altra ditta. Questa la decisione presa dal Comune, mentre non resta indifferente l'opposizione di fronte alla notizia dell'indagine dei Nas riguardante la distribuzione dei pasti mensa anche nella nostra regione. Dopo aver appreso che quattro persone sono state arrestate e altrettante indagate, tra cui l'assessore all'istruzione del Comune di Udine Asia Battaglia, sono arrivate le reazioni sia della minoranza in consiglio comunale sia da parte di consiglieri regionali.

«Serve una nuova normativa sui contratti pubblici, la Giunta Fedriga non rimanga immobile», commenta il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo .«Per l’ennesima volta abbiamo la dimostrazione che il sistema degli appalti pubblici centralizzati, così come è ora, non funziona e non tutela né i cittadini né le imprese locali», continua. «Al di là delle vicende concrete dell’inchiesta e delle responsabilità degli indagati – continua Moretuzzo –, è semplicemente assurdo che le pubbliche amministrazioni della nostra regione si siano trovate ad affidare un servizio così importante come quello delle mense scolastiche ad una impresa completamente estranea al nostro territorio».

I consiglieri comunali

«Oggi il Comune di Udine scrive una pagina triste della propria storia, il culmine di un anno estremamente negativo che ha mostrato tutta l’impreparazione e l’arroganza della giunta Fontanini. Abbiamo più volte denunciato l’incapacità di assessore e sindaco ad ascoltare le prese di posizione argomentate delle famiglie udinesi che denunciavano i disservizi resi ai loro figli. Aspettiamo l’evolversi delle indagini, ma tutta la città si sarebbe aspettata da tempo un passo indietro dell’assessora Battaglia, vista la Caporetto che tutti i servizi educativi comunali stanno vivendo da due anni, pagata sulla pelle dai bambini e dalle loro famiglie», tuona il consigliere di Progetto Innovare Federico Pirone, che ricorda la richiesta di ritiro delle deleghe fatta tempo fa dall'opposizione.

«Quello che è accaduto oggi non mi stupisce, è solo l’epilogo di un anno disastroso, in cui eravamo tacciati d'essere mistificatori, che ingigantivano il problema e strumentalizzavano la situazione», dichiara la consigliere M5S Rosaria Capozzi. «Che le condizioni del servizio mensa fossero inadeguate lo denunciamo da tempo, dando seguito ai disagi sofferti dalle famiglie, e sicuramente manterremo alta l'attenzione affinché quest'anno non si verifichino la medesime carenze in un servizio che doveva essere ineccepibile da subito. Quello che emerge in tutta questa vicenda è il mancato ascolto, la sordità di un’amministrazione lontana dal comprendere che il servizio mensa è un servizio primario per le famiglie e che la sua scadente erogazione produce inevitabilmente disaffezione verso un momento educativo importante, qual è quello della refezione scolastica».

A far da eco è anche il consigliere dem Alessandro Venanzi. «Le indagini che stanno conducendo i NAS verso la società che gestisce il servizio mensa nelle scuole cittadine ci preoccupa molto, ma non ci sorprende. È da più di due anni che come forze di opposizione denunciamo le mancanze e gli inadempimenti della EP Spa motivo per il quale abbiamo sin da subito richiesto la risoluzione del contratto. Sono rimasti inascoltati anche gli appelli dei genitori all’amministrazione comunale, oltre a quelli della commissione mense che con spirito volontaristico ha sempre vigilato con attenzione ed imparzialità sul servizio denunciandone le mancanze».

A non darsi pace è anche il capogruppo di Prima Udine Enrico Bertossi. «La giustizia farà il suo corso ma la domanda è: perché il Comune di Udine per un intero anno scolastico non ha ascoltato le osservazioni puntuali dei rappresentanti dei genitori nelle commissioni mense? Leggo poi che l’assessore Asia Battaglia non intende dimettersi perché le indagini a carico suo sono un atto dovuto e che il Comune è parte lesa. In realtà l’unico atto dovuto sono le sue dimissioni visto che ha difeso l’indifendibile ignorando quanto documentato dai genitori per settimane e settimane. Parte lesa sono i bambini e le loro famiglie oltre che gli insegnanti ai quali sono stati propinati pasti indecenti senza che sindaco e giunta muovessero un dito, anzi!».

Anche Lorenzo Patti, consigliere di SiAmo Udine, esprime forti preoccupazioni in merito ai fatti di oggi. «SiAmo Udine aveva presentato una mozione sull argomento, chiedendo alla Giunta Fontanini di intervenire con urgenza e di verificare se ci fossero le condizioni per la rescissione dell'appalto. L'amministrazione ha sottovalutato la questione e non ha preso alcuna decisione in merito. Atteggiamento molto grave di cui dovranno dare conto il sindaco e l'assessore Battaglia, perché i genitori non sono stati ascoltati e si è lasciato che, per inedia e incapacità amministrativa, venisse messa in pericolo la salute dei nostri bambini».

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