rotate-mobile
Domenica, 24 Settembre 2023
Visite a domicilio

Visite a domicilio, il chiarimento del Presidente dell'Ordine dei Medici di Udine: "Solo quando paziente non è trasferibile"

Una questione spinosa, quella delle visite domiciliari da parte dei medici di medicina generale, diventata più complessa dopo gli anni del Covid che hanno cambiato abitudini di medici e pazienti. A tentare di fare chiarezza sull'argomento è lo stesso Presidente dell'Ordine dei Medici di Udine, Gian Luigi Tiberio

Quando è possibile richiedere una visita a domicilio da parte del proprio medico di base? Quando e secondo quali criteri viene effettivamente approvata la richiesta?

Sono solo alcune delle domande al quale il Presidente dell'Ordine dei Medici di Udine, Gian Luigi Tiberio ha tentato di dare risposta su un tema tanto delicato quanto attuale. Un argomento diventato più spinoso dopo i difficili anni del Covid che hanno cambiato abitudini di medici e pazienti.

La risposta che arriva chiara è che le visite domiciliari del medico di medicina generale non sono dovute, ma seguono un preciso regolamento.

Il Presidente dell'Ordine dei Medici di Udine

“E’ vero che in anni passati, i medici di famiglia spesso facevano viste a domicilio anche se non necessarie, magari solo per rassicurare i propri pazienti con cui c’è sempre un lungo e duraturo rapporto di fiducia - afferma il presidente - Oggi questo è sempre più difficile, a causa del progressivo aumento dei carichi di lavoro, legato all'invecchiamento della popolazione e delle conseguenti cronicità, ma anche della burocrazia, che porta via sempre più tempo al medico. A seguito di ciò, si è iniziato ad applicare, giustamente, il regolamento che disciplina le visite a domicilio”

Secondo il regolamento infatti, le visite sono previste solamente in caso di non trasferibilità dell’ammalato, ovvero quando il paziente ha delle reali difficoltà a recarsi in ambulatorio e non può essere trasportato in maniera autonoma con i comuni mezzi di trasporto, ma solo con l’ambulanza. “In tutti gli altri casi – precisa Tiberio – la visita a domicilio non è appropriata. Così come i pazienti, ad esempio, si recano al pronto soccorso in maniera autonoma, allo stesso modo possono farlo nell’ambulatorio del proprio medico: è la stessa cosa. La visita domiciliare – aggiunge – deve essere richiesta a ragion veduta, per non caricare il medico di richieste inappropriate, dovremmo sempre valutare se siamo davvero impossibilitati ad andare presso l'ambulatorio. Avere 38° di febbre, ad esempio, non significa avere diritto ad una visita domiciliare. Di norma le visite vengono eseguite in ambulatorio, su appuntamento. La richiesta di visita a casa è legittima - conclude - ma la necessità spetta al medico valutarla, non al paziente. Così come le visite specialistiche si fanno presso gli ambulatori o in ospedale, lo stesso vale per le visite del medico di medicina generale. Se, poi, un paziente ha dei problemi particolari, pur facendolo venire in ambulatorio, per agevolarlo, gli si può dare una corsia preferenziale”.

Le prescrizioni farmacologiche 

Quanto alle prescrizioni di farmaci via telefono, che a volte lasciano perplessi i pazienti, Tiberio specifica: “I medici di medicina generale conoscono bene i propri assistiti. E’ chiaro che la valutazione in ambulatorio è più opportuna, ma come detto prima, la determinazione spetta al camice bianco che, comunque, si assume una responsabilità nel momento in cui fa una prescrizione al telefono”

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Visite a domicilio, il chiarimento del Presidente dell'Ordine dei Medici di Udine: "Solo quando paziente non è trasferibile"

UdineToday è in caricamento