Regeni, gli inquirenti sospettano sul ritrovamento dei documenti del ricercatore
La versione originale egiziana non convince la procura di Roma. Intanto i genitori di Giulio sono stati invitati all'Europarlamento
Ci sono dubbi sul ritrovamento da parte delle autorità egiziane dei documenti di Giulio Regeni. E sono quelli della Procura di Roma che, dopo la trasferta senza successo a Cambridge, in cui i docenti del ricercatore di Fiumicello non hanno risposto alle domande degli inquirenti italiani, cerca di ricostruire la vera provenienza di passaporto, tesserini universitari e carta di credito. Il materiale, secondo la versione egiziana, sarebbe satato trovato a casa della parente di uno dei banditi poi uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia: su di loro si erano concentrate le indagini locali.
Versione che non convince gli inquirenti italiani: Repubblica.it afferma che ci sarebbero delle incongruenze tra i dati tecnici in possesso dalla procura romana e alcune dichiarazioni (tabulati, testimonianze dei parenti dei banditi e risultati dell'autopsia di questi ultimi e su Regeni).
Nel frattempo i genitori di Giulio sono stati inviatati Bruxelles all'Europarlamento in occasione di una seduta della sottocommissione dei diritti umani che si terrà il prossimo 15 giugno.