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Vittima di reato di revenge porn una ragazza di Gorizia che denunciato l'accaduto. Le indagini sono state coordinate dalla procura di Udine

Vittima di un reato di revenge porn una giovane di Gorizia. Immagini di alcuni momenti intimi della donna, ripresa di nascosto, sono state diffuse su WhatsApp contro la sua volontà. Per questo motivo la Polizia postale e delle comunicazioni di Gorizia, con il coordinamento del pubblico ministero della procura della Repubblica di Udine, ha individuato, perquisito e denunciato l’autore del reato.

I fatti

Un uomo era riuscito a filmare di nascosto una giovane di Gorizia per alcuni istanti. E poi aveva diffuso immediatamente il video su un gruppo del famoso social di messaggeria istantanea che contava numerosi partecipanti. Le stesse immagini sono state poi inoltrate su diversi gruppi social diventando virali e comportando un danno di immagine della ragazza ripresa a sua insaputa. La giovane ha scoperto l’accaduto perché è stata avvisata da un’amica. La ragazza ha quindi deciso di denunciare immediatamente i fatti e questo ha permesso un intervento tempestivo della polizia postale. Gli agenti hanno potuto ricostruire quanto accaduto e, individuando l’autore, hanno proceduto con una perquisizione informatica a carico dell’uomo. È stato così sequestrato il telefono dell’indagato. Mediante sofisticati sistemi e strumentazioni informatiche il video incriminato è stato ritrovato nascosto nella memoria del cellulare.

Cosa fare se si è vittime o si viene a conoscenza di episodi simili

La Polizia postale consiglia alle vittime di questo odioso reato di reagire, denunciando il tutto alle forze dell’ordine con la maggiore tempestività possibile. Inoltre, anche il ruolo degli spettatori è fondamentale. A loro viene consigliato di essere attivi e di non condividere e diffondere foto o video che potrebbero essere il frutto di revenge porn, diventando così complici degli autori e rischiando di entrare, a volte senza la consapevolezza necessaria, all’interno di un fascicolo d’indagine.

In Italia vi sono moltissime vittime di diffusione non consensuale di materiale intimo e i dati in crescita delle denunce rappresentano solo la punta dell’iceberg. 

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