
Rapina con ostaggi da 3 milioni di euro a Cervignano: il giudizio
La sentenza del processo che vede coinvolti i presunti autori materiali della rapina alla Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia di Cervignano è attesa per il 28 ottobre. Le richieste del pm variano dai 4 ai 7 anni di reclusione
OSTAGGI. In quell'occasione i rapinatori tennero in ostaggio per oltre due ore i dipendenti della filiale e un cliente, mentre svaligiavano la cassaforte del bancomat - all’interno c’erano 100 mila euro - e aprivano con martello e scalpello 27 cassette di sicurezza nel caveau. La banda - sempre secondo la pubblica accusa - stava progettando un altro colpo da mettere a segno presso la filiale udinese del Monte dei Paschi di Siena, interrotta dal blitz condotto il 5 novembre da Carabinieri e Polizia nel covo del gruppo.
GIUDIZIO. Dopo i patteggiamenti già concordati nei mesi scorsi dal basista, da un vigile del fuoco volontario di origine siciliana residente in Friuli, e da una donna palermitana residente a Udine con cui aveva contatti, si è celebrato ieri il giudizio abbreviato per gli altri componenti della banda, a cui è contestato, a vario titolo, il coinvolgimento in uno o in entrambi i colpi.
SENTENZA. La sentenza è attesa per il 28 ottobre. In quella data è stata stralciata anche la posizione dell'ultimo indagato per la vicenda, un vigile del fuoco originario di Napoli ma residente in Friuli che avrebbe avuto il ruolo di ricettatore. È a lui che erano state consegnate le statuette del tesoro di San Vito della Parrocchia di Marano Lagunare, di cui si era poi sbarazzato gettandole nel canale Ledra.