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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Via Pozzuolo

Torna il Rainbow Village a Udine, evento inserito nel Pride Fvg

Ad oggi il Comune non ha ancora concesso il patrocinio, intanto le associazioni sono il doppio della passata edizione e arrivano da tutta la regione, Austria e Slovenia

Torna con una nuova edizione il «Rainbow Village: insieme contro la lesbo-omo-bitransfobia», un evento d’informazione e d’intrattenimento. L’appuntamento è per il 25 maggio presso il Parco di Sant’Osvaldo in via Pozzuolo 330 a Udine, dalle 14.00 alle 23.00.

Lo scopo

A dare vita al festival, il cui scopo è ribadire l'uguaglianza di tutti gli esseri umani, celebrare e valorizzare le differenze e contrastare ogni tipo di violenza, saranno l’Associazione Studentesca Universitaria Iris, coordinatrice e promotrice della manifestazione, e 26 associazioni friulane, giuliane, austriache e slovene. Il festival è aperto a tutti e ad ingresso libero e gratuito; il ricavato delle donazioni sarà devoluto al Comitato Pride Fvg. Il Rainbow Village nasce per celebrare la Giornata Internazionale per la Lotta contro la lesbofobia, l'omofobia, la bifobia e la transfobia (giornata nota anche con l'acronimo inglese IDAHOBIT), ricorrenza che cade il 17 maggio: il 17 maggio 1990, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità rimosse l’omosessualità dell’elenco dei disturbi mentali.

Una piccola polemica

Questa giornata è stata promossa dalle Nazioni Unite e dal Parlamento Europeo a ricorrenza istituzionale internazionale. Attualmente è celebrata in almeno 130 paesi in tutto il mondo e, fino alla scorsa amministrazione, era celebrata anche dal Comune di Udine con l'alzata della bandiera Rainbow sulla facciata di Palazzo D'Aronco. Nè alla scorsa edizione, né a questa, l'attuale giunta comunale ha concesso il patrocinio. «Dobbiamo fare un mea culpa - dichiarano però gli organizzatori - perché abbiamo inviato la richiesta tardi, ovvero solo quando abbiamo avuto tutti i permessi dall'azienda sanitaria per lo svolgimento dell'evento in via Pozzuolo». Ma se anche la domanda è stata fatta tardi, nessuna risposta dal sindaco Fontanini è mai arrivata.

Il programma

Il Rainbow Village aprirà al pubblico alle ore 14: le associazioni organizzatrici dell’evento, più altre associazioni sostenitrici, avranno degli stand in cui ognuna potrà presentarsi, comunicare i valori in cui crede, le attività che organizza e mostrare come operano nel territorio. All'ingresso sarà presente uno stand info-point che mostrerà ai visitatori la struttura del parco e provvederà alle registrazioni per partecipare ai vari laboratori. Proprio come nella scorsa edizione, infatti, buona parte delle associazioni organizzatrici offriranno dei laboratori ludico-esperienziali a partecipazione gratuita, al cui interno verranno affrontate tematiche complesse ma non con un'impostazione frontale, bensì con un approccio pratico e disteso. La durata di ogni workshop sarà di circa mezz'ora e questi si svolgeranno a rotazione continua, in modo da permettere ai visitatori di prender parte a tutte le attività che suscitano la loro curiosità. Durante la giornata sarà attivo un punto ristoro nel quale si potrà acquistare cibo e bevande.  Per rendere il Village un luogo godibile per tutti, grandi e piccini, le educatrici di Get Up! predisporranno un'area attrezzata e costantemente sorvegliata all'interno della quale i più piccoli potranno giocare ed essere coinvolti in attività di animazione.

Evento Pride Fvg 2019

Al termine dei workshop, verso le ore 19.30, verrà offerta una cena sociale di raccolta fondi a favore del Comitato Fvg Pride 2019. Il Rainbow Village, infatti, è stato accolto nel calendario Ufficiale dell'Fvg Pride 2019 e condivide e promuove tutte le istanze del manifesto politico del Pride.

I valori

I valori intorno ai quali è stato pensato il Rainbow Village sono l'inclusività e l'intersezionalità. «Così come è sbagliato ridurre una persona esclusivamente alla propria identità sessuale, è altrettanto sbagliato parlare di lotta alla lesbo-omo-bi-transfobia senza parlare con pari attenzione di femminismo e parità di genere, razzismo e xenofobia, stigmatizzazione dei disturbi mentali e delle neurodiversità, educazione civica e responsabilità sociale. Ciò perché il tipo di violenza subito da una donna non è troppo diverso da quello subito da un uomo gay e di colore, per esempio; ma soprattutto perché questi tipi di violenza scaturiscono dalla medesima fonte. Portare a galla la radice comune delle discriminazioni, demistificarla e decostruirla tramite dialogo e confronto è l'obiettivo che ci siamo posti e che perseguiamo», dichiarano gli organizzatori. 

Le associaioni aderenti

Se lo scorso anno questo tipo di approccio ha permesso il nascere, dal basso, di una rete di 15 associazioni friulane e giuliane, ognuna impegnata in un diverso tipo di contrasto alla violenza, l'entusiasmo e il successo della scorsa edizione hanno permesso di far conoscere il Village e il Friuli Venezia Giulia – da sempre terra dotata di particolare sensibilità per le minoranze – su scala ancor più ampia: sempre più associazioni hanno chiesto spontaneamente di poter avere un posto nel festival e il numero di realtà coinvolte è quasi raddoppiato. Fra le associazioni coinvolte ci sono associazioni universitarie (AEGEE, SISM), di professionisti (Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, la cooperativa di psicologi Athena e Aspic FVG), di educatori professionali (Cooperativa Itaca – Comunità Nove, Get Up!), di artisti (circolo teatrale CCFT, illustratrici di Bekko), oltre che associazioni di volontariato LGBT (Circolo Arcobaleno – Arcigay Trieste e Gorizia, Arcigay Friuli, LUNE – ALFI) e di promozione sociale (Time for Africa, Ospiti in Arrivo, MissKappa, ANPI; Famiglie Arcobaleno). Parlando di estensione geografica, le associazioni più lontane vengono l'una da Gratz (Queer Referate) e l'altra da Ljubljana (Legebitra)

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