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Cronaca

Al via i centri estivi, ma per l'opposizione "i servizi educativi di Udine sono nel caos"

Lunedì 22 giugno partono i centri estivi del Comune di Udine, ma solo dai 3 anni: alcuni consiglieri di opposizione criticano fortemente le decisioni della giunta riguardanti tempistiche, costi e criteri di selezione

Le polemiche non si placano e, anzi, alla vigilia dell'avvio dei tanto attesi centri estivi, si fanno ancora più pressanti. Alcuni consiglieri di opposizione, Scalettaris, Venanzi del Pd, Bertossi di Prima Udine, Patti di Siamo Udine e Capozzi del M5S, "capitanati" da Pirone di Progetto Innovare, hanno presentato alla giunta un'interrogazione sui "gravi ritardi e sull'estrema confusione che c'è su tutti i servizi educativi". Tuona Pirone: "Ci sono 920 mila euro non spesi in questi mesi e fermi ancora a bilancio. Le famiglie sono nere, oltre che preoccupate".

Il Question time

La situazione dei servizi educativi in fase di attivazione del comune di Udine ad oggi risulta essere la seguente:
- centri estivi : iscrizioni on-line dal 5 giugno al 12 giugno, posti disponibili (688 + i posti del Summer play camp riservata ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni), partenza del primo turno dal 22 giugno;
- doposcuola, pre e post-accoglienza scolastica: iscrizioni a titolo esplorativo dal 15 giugno al 15 luglio. Nell'ipotesi in cui il numero di domande pervenute risultasse superiore alla capacità ricettiva del servizio richiesto, l'ammissione al servizio avverrà nel rispetto dei seguenti criteri di priorità: 1) bambini che hanno entrambi i genitori che lavorano o il genitore in caso di nucleo mono parentale; 2) ordine cronologico di presentazione della domanda di pre-iscrizione on-line;
- progetti sperimentali e innovativi per la prima infanzia (0-3 anni): nessuna iscrizione aperta e "nessuna comunicazione ufficiale alle famiglie". Secondo i consiglieri, "l'offerta di posti per il servizio dei centri estivi proposta dal Comune di Udine risulta essere abbondantemente insufficiente rispetto ad una domanda molto alta (in alcuni turni e in alcune sedi è addirittura vicino al triplo dell'offerta disponibile), a causa della crisi socio-economica in atto (molti genitori hanno già consumato permessi, ferie, etc), del dimezzamento del numero dei posti disponibili rispetto allo scorso anno, delle comprensibili difficoltà che alcuni enti gestori privati hanno avuto nell'attivare questo tipo di servizio e nel non aumentare le loro tariffe". Alcuni centri estivi gestiti non verranno attivati (ad es. Malignani Campus) o verranno attivati ma con forti riduzioni dei posti diponibili. I consiglieri portano ad esempio il Centro estivo del Bearzi; "a tal proposito rileviamo inoltre che nel modulo di iscrizione ai CRE non era previsto che i genitori dichiarassero la loro situazione lavorativa e familiare, come previsto anche dalle Linee Guida della Regione al punto 3".

I criteri

Una critica mossa riguarda la selezione su chi ha diritto al servizio. Secondo la Regione infatti è criterio di priorità l’appartenenza del minore a nucleo familiare, anche mono genitoriale, con genitori lavoratori in servizio e assenza di rete parentale di supporto”. L'opposizione comunale critica però come a Udine "la programmazione e l'attivazione di questi essenziali servizi siano avvenute con fortissimo ritardo rispetto ad altri comuni della Regione e dell'intero Paese (ad es. le iscrizioni per il servizio dei centri estivi a Trieste si sono svolte dal 15 aprile all'8 maggio, a Gorizia le preiscrizioni dal 14 al 22 maggio, a Ferrara dal 26 maggio al 1 giugno) e con modalità umilianti per le famiglie, in grandissimo disagio e costrette ad un'autentica “guerra di click”, pratica che mette in secondo piano il merito dei bisogni educativi dei bambini e delle stesse famiglie".

Costi e ritardi

Una parte dei question time riguarda la voce dei costi dei servizi. "Il totale degli importi non corrisposti a seguito dall'applicazione della prima ordinanza contingibile e urgente del 23 febbraio 2020 e seguenti, ai soggetti privati che operano in convenzione, concessione o appalto con un contratto in essere con il Comune nell'ambito dei servizi educativi è di euro 1.889.272,37 (i mancati incassi per lo stesso periodo ammontano a euro 971.559,28)", notano i consiglieri di opposizione. Gli stessi fanno notare anche come "diverse amministrazioni comunali si sono attivate con largo anticipo per riprogettare e riaprire in modalità sicura i servizi per i minori, stanziando anche risorse straordinarie aggiuntive (ad es. il comune di Trieste che ha stanziato 1,5 mln di euro in più e 45 nuovi educatori assunti) per cercare di garantire una copertura maggiore delle domande pervenute".

L'interrogazione

I consiglieri di opposizione, dunque, vogliono sapere dalla giunta Fontanini soprattutto "quali sono le cause ostative per le quali si è generato un grave ritardo ed una fortissima confusione su tutto l'ambito dei servizi educativi, con evidenti criticità sull'attivazione dei servizi sopracitati". Per i firmatari è indispensabile sapere poi "quali sono i posti disponibili, i tempi e le modalità previste per l'attivazione dei servizi innovativi e sperimentali per la prima infanzia 0 - 3 anni e se si intendono ripetere le procedure d'iscrizione già applicate per il servizio dei centri estivi".

Infine, i consiglieri di minoranza chiedono di sapere "quante risorse aggiuntive intendono utilizzare per rispondere alla richiesta di servizi che giunge dai bambini/ragazzi e dalle famiglie della città di Udine, anche considerando le minori spese per i servizi educativi, pari a circa 920 mila euro, realizzate in questo periodo, e i fondi nazionali e regionali a disposizione".
 

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