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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Le 10 cose che non ho mai capito di Udine"

Il simpatico decalogo di quesiti che l'artista Franz Candoni ha pubblicato sul capoluogo friulano per Blud.life

Questa mattina sul sito "Blud.life", blog curato da un collettivo di ragazzi udinesi che si diverte a raccontare la città, le sue mode, chi la abita o la frequenta, è apparso un articolo scritto dal cantautore udinese Franz Candoni che abbiamo deciso di rilanciare attraverso la nostra testata per la simpatia dei suoi quesiti (Candoni proprio in questi giorni sta presentato il suo secondo album di canzoni intitolato "Immagina di essere felice", ndr). 

La premessa

"Nonostante la mia vita sia stata spesa principalmente in questa città del nord est - spiega il cantante - , ci sono alcuni interrogativi irrisolti su Udine, domande che mi sono posto e che talvolta ho proposto al malcapitato di turno, che ora riporterò qui".

Il decalogo

  1. Perché ci sono le macchine e non le persone? Fare fatica a parcheggiare in centro a Udine per poi passeggiare in una città semideserta. Scenario da “Io sono leggenda” e chiedersi di chi siano tutte quelle macchine. Forse dei Visitors.
  2. Quelli di quella zona là, Baldasseria bassa-Paparotti. Qualcuno li conosce? Boh, io avevo un amico di Cussignacco ma è un’altra roba. Dove sono? Cosa fanno? Come sono?
  3. L’assoluta aleatorietà della serata udinese. Sabati sera deserti, mercoledì che non riesci a muoverti, dodicimila eventi di venerdì 13, zero per sabato 14. La totale mancanza di coordinazione nell’organizzazione di eventi è spiegabile come scontro tra fazioni che non si sopportano? Oppure con l’asocialità udinese che trasforma il “fasin di besoi” in menefreghismo assoluto?
  4. Quell’idea che non si può far niente nel periodo dal 7 al 31 gennaio. “Abbiamo l’opportunità di far suonare questo gruppo texano fighissimo che fa freak-folk e passa di qui il perché il 29 gennaio suona a Lubiana.” “No, no. Cosa vuoi, è gennaio, tutto si ferma qua. Non può funzionare. A febbraio era già un altro discorso.” PERCHE’?!
  5. Le zone commerciali. Su che cosa investiamo quest’anno? Secondo me ci sarebbe proprio bisogno di cementificare quel campo per costruire un nuovo centro commerciale, ne abbiamo solo altri centordici.
  6. Quell’imbarazzo nel parlare il friulano, preferendo simulare una brutta copia del veneto, tipico del fighetto del centro di Udine. Cioè, stiamo parlando di gente che per darsi un tono fa finta di parlare veneto. VENETO.
  7. Quella roba delle macchine che girano per il centro, quel fastidio politico per le biciclette, come se fosse un argomento ideologico. Tra un po’diranno: “Non avremo vinto fin quando non potremo parcheggiare in piazza san Giacomo”. Boh, contenti voi.
  8. Quella pagina geniale che si chiama Udine Cybershitwave. Che sarà anche geniale però non ha senso. Forse per questo è geniale.
  9. Il clima, ormai completamente impazzito. Dieci giorni di autunno, quindici di primavera, tre mesi di inverno e una stagione calda paragonabile a quella di Città del Messico, dove non ci sono mai stato però mi hanno riferito che ha un clima infame. Non nevica mai, al massimo grandina. Centordici giorni di pioggia, cinquanta giorni di bora, allarmi siccità. Boh.
  10. L’amaro di Udine, che è nato in una farmacia e doveva serenamente restarci.

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