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Coronavirus

Caos tamponi, Natale in quarantena per centinaia di bambini di Udine

Saltato tutto lo screening per gli studenti entrati in contatto con un positivo, i giorni di attesa si alllungano a dismisura

Natale blindato per tantissimi alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Udine. I focolai scolastici hanno portato a cascata un aumento delle richieste di tamponi di controllo per i compagni di classe entrati in contatto con il caso positivo. In pratica, una volta che viene segnalato un positivo al Dipartimento di prevenzione, scatta il protocollo previsto.

Il disciplinare

Il procedimento codificato prevede da subito l'isolamento, fino all'esito del molecolare che l'azienda sanitaria determinerà con un appuntamento ad hoc per tutta la classe. Considerato l'aumento esponenziale dei casi a scuola nell'ultimo periodo, il banco è saltato e invece di riuscire programmare il tampone per il giorno seguente alla segnalazione del positivo, come accadeva fino a qualche settimana fa, adesso passano diversi giorni. Se ne riparla quindi dopo Santo Stefano. Con la conseguenza che il Natale in famiglia con nonni e parenti, pure seguendo tutte le regole del caso, è impossibile per i bambini coinvolti. Una festa per loro magica e irrinunciabile, bloccata per il secondo anno consecutivo dal Covid.

Il disagio

Una mamma di un alunno di prima media afferma: "C'è da chiedersi se non fosse stato il caso di prendere provvedimenti diversi, magari di limitare le attività extrascolastiche sportive dove non è previsto l'uso di mascherina. In ogni caso, il Dipartimento avrebbe dovuto prevenire questa situazione. Nel nostro caso la segnalazione del positivo è avvenuta venerdì scorso, ma il tampone è stato fissato per il 27 dicembre. Vuol dire che mio figlio starà in isolamento fin dopo Natale, magari positivo e magari no. E non posso nemmeno rivolgermi ad una struttura privata, perché il risultato di quel tampone non verrebbe ritenuto valido". E conclude: "Sarebbe stato meglio istituire una corsia prioritaria per i bambini nel momento che si è evidenziato come la categoria più colpita dal virus sia proprio la loro". 

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