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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Lavoro: in provincia di Udine aumentano le assunzioni ma ancor di più i licenziamenti

Primo trimestre 2015: aumentano i licenziamenti (+9,2) e le assunzioni (+6,8%), crescono i tempi indeterminati (46,2%). L'assessore provinciale al lavoro, Leonardo Barberio: "La Regione Fvg rifinanzi gli incentivi alle aziende per le assunzioni"

Assunzioni in aumento del 6,8% nel periodo gennaio-marzo 2015 rispetto al primo trimestre 2014 (19.877 su 18.604) ma aumentano di più i licenziamenti pari al 9,2% (si passa da 14.587 a 15.925 del periodo gennaio-marzo 2015); il saldo è positivo di 3 mila 952 unità ma inferiore rispetto a quello del primo trimestre 2014 di 65 unità. La dinamica occupazionale non presenta valori numerici positivi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma evidenzia un diverso livello qualitativo nelle tipologie di assunzione (cfr sezione dedicata alle tipologie dei contratti). Oggi, giovedì 30 aprile, a palazzo Belgrado l’illustrazione dei dati aggiornati sulle dinamiche del mercato del lavoro nel primo trimestre 2015 da parte dell’assessore provinciale al lavoro Leonardo Barberio che ha evidenziato, analizzando in particolare il dato sulle assunzioni, come “ci saremmo aspettati un effetto rimbalzo ancora più significativo delle politiche nazionali sul lavoro; nei nostri dati non troviamo conferma dei proclami di Renzi sugli 80-90 mila nuovi posti di lavoro creati rispetto allo stesso periodo del 2014”.

Sesso. Il numero più consistente di assunzioni nel primo trimestre 2015 riguarda le donne (10.485) anche se nel confronto con il primo trimestre 2014, l’aumento maggiore viene registrato dai maschi (+658); anche per le cessazioni il valore più alto è riferito alle donne (8.711) ma nel confronto con il primo trimestre 2014, si registrano maggiori licenziamenti per i maschi (+869).

Settori produttivi. Le assunzioni diminuiscono nell’agricoltura e aumentano nell’industria e nei servizi. Le cessazioni aumentano in agricoltura e nei servizi ma diminuiscono nell’industria determinando, a differenza degli altri settori, un significativo saldo positivo (+485).

Tipologie contrattuali. E’ a questo livello di analisi dei dati che si registra la novità più positiva e confortante. Aumentano in maniera consistente le assunzioni di personale a tempo indeterminato: sono 1.104 contratti in più tra il primo trimestre 2014 (2.389) e il primo trimestre 2015 (3.493). La parte del leone nelle assunzioni riguarda sempre i contratti a tempo determinato (sono 16.384 tra gennaio e marzo 2015 e 16.215 nello stesso trimestre del 2014) ma l’aumento dei contratti, in queste tipologie, registra un timido incremento (+1,0) se confrontato con la crescita decisamente più consistente degli indeterminati (+46,2%).

A confortare ulteriormente questa situazione, l’analisi sui licenziamenti in base alle tipologie contrattuali. Mentre aumentano le cessazioni sui tempi determinati (1.488 pari a +13,5%) diminuiscono quelle sui tempi indeterminati (-150 pari a -4,2%). Se si analizzano le dinamiche assunzioni-cessazioni dei contratti a tempo indeterminato nei singoli mesi, si registra che a gennaio, febbraio e marzo 2015 le assunzioni aumentano rispetto agli stessi mesi del 2014; significativo l’aumento di marzo pari a +69,8% (1.143 assunzioni su 673 del 2014); ma il mese più positivo risulta essere febbraio dove il forte aumento delle assunzioni +67,2% è accompagnato da una forte contrazione dei licenziamenti -35,8% pari a 957 unità, quando nello stesso mese del 2014 i licenziamenti erano stati i più alti del primo trimestre pari a 1.490 unità. Se non c’è stato l’effetto rimbalzo sull’ammontare complessivo delle assunzioni, nelle tipologie contrattuali emerge l’incidenza delle decisioni nazionali in materia di incentivi alle assunzioni.

Le politiche di incentivo alle assunzioni stabilite a livello nazionale stanno evidentemente producendo riscontri positivi anche se le cessazioni, nel periodo, sono comunque un valore negativo ha precisato Barberio, affiancato dal funzionario del servizio lavoro Gianni Fratte-. Invito la Regione a tener conto di questi dati e a rivalutare la possibilità di rifinanziare gli incentivi alle aziende per le assunzioni previsti dalla legge regionale 18 del 2005, quale ulteriore elemento che va ad aggiungersi agli sgravi contributivi introdotti dal governo centrale con il Jobs Act. La sola Provincia di Udine – ha ricordato l’assessore Barberio - gestiva negli anni scorsi un budget di 11 milioni di euro che è stato ridotto quest’anno a 1,5 milioni di euro. Inoltre, sono stati azzerati dalla Regione i fondi per la nuova impresa e per le assunzioni di figure altamente specializzate”. “Resta il fatto che oltre agli incentivi alle assunzioni – ha concluso Barberio - è indispensabile individuare soluzioni e strategie per far ripartire l’economia, la cui situazione è ancora molto critica”. Analizzando il dato sui contratti a tempo indeterminato, inoltre, è stato messo in luce come la crescita delle trasformazioni, in particolare nei mesi di febbraio e marzo, sia avvenuta con molta probabilità alla luce delle nuove normative introdotte dal Jobs Act e dai decreti attuativi sul contratto a tutele crescenti. Fasce d’età. Aumentano le assunzioni per tutte le fasce d’età ma in modo più significativo per quelle centrali 31-40 e 41-50 anni; in tutte le fasce d’età si registrano aumenti dei licenziamenti ma la percentuale più significativa riguarda gli over 50, quelli in maggiore sofferenza.

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