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Cronaca

Lettera a Papa Francesco per la canonizzazione di Beato Odorico da Pordenone

La missiva destinata al Santo Padre è stata spedita il 4 ottobre 2014 dal presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini

Gemma del popolo friulano perché missionario di quei valori di fede che sono l’anima del Friuli: una piccola regione, abitata da un piccolo ma laborioso popolo, aperto all’accoglienza e all’incontro con culture e persone diverse che, nei secoli, sono penetrate nel nostro territorio e hanno costruito quell’unicum che il Friuli ancora oggi è”.

Questo, l’incipit della missiva che il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini ha inviato a Sua Santità Papa Francesco per sostenere l’innalzamento del Beato Odorico a santo canonizzato. Missiva inviata nella ricorrenza di San Francesco, il 4 ottobre scorso e il cui contenuto è stato rivelato in concomitanza con le celebrazioni cittadine dedicate al Beato Odorico da Pordenone.

“Il desiderio dei friulani di vedere Odorico canonizzato – è un successivo passaggio della lettera - è da sempre basata e motivata nella devozione espressa in forma ininterrotta, soprattutto presso l’Arca del beato oggi nella chiesa del Carmine del nostro capoluogo provinciale, dove convengono il 14 gennaio di ogni anno anche autorità civili a esplicitare il sentire condiviso di questo popolo nei confronti di un tanto suo santo”. Nella corrispondenza, Fontanini ricorda i santi friulani. La figura di missionario e di santo di Odorico da Pordenone appartiene alla tradizione aquileiese del Friuli cattolico che germinò altri santi e ricevette la prima linfa vitale dalla testimonianza dei martiri, in primis, i Santi Ermacora vescovo e Fortunato diacono, patroni di Udine e della nostra regione. Fra i santi ricordo il vescovo Beato Bertrando di San Genesio, indomito patriarca di Aquileia e padre dei poveri vissuto a Udine nel medesimo XIV secolo che vide Odorico salpare e rientrare dallo sconosciuto Oriente”.

La devozione nei confronti del Beato Odorico da Pordenone, ricorda Fontanini nella lettera, non è limitata alla città di Udine ma coinvolge anche Gemona che venera il frate francescano su un altare nella c.d “cella del Santo” e con un’artistica vetrata nel nuovo santuario; Cividale del Friuli che ebbe la documentata presenza nel 1316 di Odorico e lo effigiò in un prezioso affresco trecentesco nella sua chiesa allora francescana. A questi centri si aggiunge anche Castello di Porpetto, località che nel 1317 ospitò il futuro Beato prima della sua decisione di farsi missionario. La continuità di devozione forse più bella del Friuli verso Odorico, Fontanini la riscontra nel seguito fatto di molte vocazioni verso la lontanissima Cina: tra queste, si riferisce a padre Basilio Brollo da Gemona, frate minore morto nel 1704 vicario apostolico di Shensì; il gesuita Tristano D’Attimis, i vescovi missionari friulani dell’Ottocento Giuseppe Domenico Rizzolati da Clauzetto e Pietro Paolo De Marchi da San Vito al Tagliamento fino ai più “recenti” Tarcisio Martina da Ospedaletto di Gemona e Celso Costantini da Castions di Zoppola.

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