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Proverbio friulano (Beât chel che al po russasi di bessôl) finisce a "L'eredità"

Ecco come hanno risposto le tre concorrenti alla domanda posta da Flavio Insinna durante la puntata del 27 settembre 2018

"Beât chel che al po russasi di bessôl", questo il detto popolare finito fra le domande proposte alle concorrenti durante la fortunata trasmissione "L'Eredita" condotta da Flavio Insinna su Rai 1. Le partecipanti dovevano sapere, indovinare o carpire il significato, ma l'adagio è risultato particolarmente ostico. La frase letteralmente si traduce con "Beato chi si può grattare da solo", ma il suo significato è molto più ampio, come indicato dalla coppia di scrittori Francesco Beltram – Gianni Nazzi nel testo "Proverbi friulani",  2002 - Giunti Editore

Beato chi si può grattare da solo
Ancora una volta viene a galla quell'inconscio comportamento del friulano, difficile a definirsi se positivo o negativo, che dà ragione sempre alle proprie forze e rivela un'atavica sfiducia nella solidarietà del gruppo. Nonostante la scontata e abusata civiltà del "borgo", il senso di comunità di un paese che, si dice, era profondamente radicata in una coscienza di sentimenti comuni e nel male e nel bene, l'uomo del Friuli ha spesso queste espressioni che vogliono ripetere una constatazione di fatto e forse troppo spesso pagata sulla propria pelle: se hai bisogno di qualcuno, stai contento se riesci a sbrigartela da solo. Se era vero una volta, oggi, anche m questa terra, sta diventando sempre più un'esperienza quotidiana.

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