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Universitari: scoppia la protesta per il caro affitti anche a Udine

Solidarietà e vicinanza alla comunità studentesca che sta protestando in questi giorni in tante università anche dagli universitari e delle universitarie udinesi, che aspettano ancora una risposta sulla Casa dello Studente

L'onda della protesta nazionale degli studenti e delle studentesse universitarie è arrivata anche a Udine. “Esprimiamo solidarietà e vicinanza alla comunità studentesca che sta protestando in questi giorni in tante università", fanno sapere dall'Unione degli universitari di Udine. L'associazione, neo eletta alle elezioni universitarie, da tempo si impegna anche nella battaglia per la Casa dello studente di viale Ungheria e ha accolto l'istanza dei colleghi e delle colleghe del resto d'Italia, dove il problema è nettamente più sentito. 

"Come Udu Udine da più di un anno denunciamo anche sul nostro territorio l’assenza di residenze universitarie pubbliche in città, l’aumento dei prezzi delle locazioni private e spesso la mancanza di trasparenza dei contratti (quando ci sono!). Il diritto allo studio comprende necessariamente il diritto all’alloggio, e in questi anni non è garantito: pagare fino a 200 euro per una camera doppia o 350 euro per una stanza singola a Udine è follia e non tutte le famiglie se lo possono permettere".

La proposta

"Vogliamo una reale risposta dalla politica su tutti i livelli: in mancanza di progettualità dell’amministrazione pubblica i 660 miliardi appena annunciati dal Ministero andranno a finanziare quasi unicamente i privati, lasciando ancora una volta il vuoto assoluto nell’edilizia pubblica”, dichiara la coordinatrice dell’Udu Udine, Ambra Canciani. “Abbiamo chiesto un anno fa un tavolo di confronto fra Regione, Comune, Università e noi studenti, ma ancora non siamo mai stati convocati. Quanto dobbiamo attendere e che fine farà la residenza di Viale Ungheria?", le fa seguito Martina Gubertini, rappresentante in Ardis per l’Unione degli universitari. “Ad ora l’unica risposta è stata un investimento pubblico spropositato per pochi posti a favore di una residenza privata di fronte alla stazione. Questa soluzione va nella direzione opposta rispetto a quella che crediamo sia un’azione lungimirante perché è temporanea e si rivela una spesa pubblica anziché un investimento. In questo momento a Udine nemmeno la fascia più fragile, ovvero quella dei fuori sede beneficiari di borsa di studio, ha un alloggio garantito: la situazione è gravissima”.

La richiesta

“Lo abbiamo detto in modo chiaro: servono residenze pubbliche in centro città, occorre un accordo per la calmierazione degli affitti che possa andare incontro a tutte le parti e serve una mappatura degli immobili sfitti da poter riqualificare, non solo per noi ma per tutta la cittadinanza: per arrivare a queste soluzioni è però necessario che ci sia un tavolo aperto e trasparente fra i soggetti interessati, tra cui proprio noi che, invece, continuiamo a non essere coinvolti nelle decisioni prese sulla nostra pelle.
Dopo più di un anno di richieste e 6 anni dalla chiusura della Casa dello Studente di viale Ungheria non possiamo più aspettare: se non avremo una risposta scenderemo in piazza", conclude Francesca Corte, presidente del Consiglio degli studenti.

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