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Cronaca

Caso Regeni: «No al ritorno dell'ambasciatore italiano in Egitto»

La protesta del Fogolâr Civic

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“A chi, perplesso, dovesse chiedersi che senso abbia ostinarsi tanto a voler richiamare ogni mese alla memoria di cittadini ed Istituzioni la tragedia di Giulio Regeni invece di limitarsi ad una sua brava commemorazione annuale come si usa per personaggi e fatti rilevanti eppure remoti, la risposta dovrebbe essere pronta e chiara. Soltanto un'istanza sociale ossessiva può sortire l'effetto di mantenere alte l'attenzione e la pressione popolari sulle Autorità competenti ai fini di una rivendicazione di giustizia. La sacrosanta ostinazione del probo Regeni e quella di chi ancora per lui rivendica giustizia debita dovrebbero essere, in Friuli, tra l'altro, richiamo specifico ad una mitica identità della tenacia, dell'intransigenza, fortemente connessa alle tradizioni dell'antica Aquileia, molto discosta da certo vile pragmatismo locale contemporaneo, pericolosa causa di apatia e di soggezione delle popolazioni. Non ci si sogni di rimandare ambasciatori italiani in Egitto. Sarebbe un affronto non solo al martire cosmopolita e alla sua famiglia ma alla dignità del popolo italiano e di quello friulano. Sarebbe affronto davvero imperdonabile, tradimento, connivenza con il 'nemico'. A Roma si badi a non passare il segno”. Così, il prof. Alberto Travain, presidente del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic”, nella nota sociale mensile indirizzata alla Prefettura di Udine il 25 luglio 2017, a 18 mesi dalla scomparsa di Giulio Regeni in un Egitto in preda a conclamata tirannide di fatto avallata dall'Occidente. Come oramai accade da tempo il 25 di ogni mese, oltre al Fogolâr Civic, anche la Presidenza dell'Arengo popolare udinese, retta dalla prof.ssa Renata Capria D'Aronco, il Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" ed il Club per l'Unesco di Udine hanno rinnovato specifici richiami alle Autorità italiane affinchè la gestione del caso tuteli innanzitutto la dignità personale e nazionale del martire cosmopolita di Fiumicello. Sotto un'improvvisa pioggia sferzante, si è rinnovata, a Udine, nella stessa data, deposizione di mensile dedica commemorativa-rivendicativa in onore di Regeni presso la Colonna della Giustizia, in Piazza Libertà. Non meno sferzante di Giove Pluvio, il testo della targa, in lingua friulana, a firma di “Moviment Civic Culturâl Alpin-Adriatic 'Fogolâr Civic'” e “Circul Universitari Furlan 'Academie dal Friûl'”: “25.VII.17 / a 18 mês che nus al àn robât che no vin vude nissune justizie cualchi traditôr de patrie al tratarès di tornâ a mandâ ambassadôrs in Egjit? Giulio Regeni al è orgoi dal Friûl e puare la Italie che e ves di tradîlu!”. Presente alla deposizione, rappresentanza sociale formata da delegazioni delle quattro suddette organizzazioni culturali e civiche.

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