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In tre per diventare "First Lady", in cento per chiedere le scuse del sindaco

Oltre cento donne chiedono formali scuse al neoeletto sindaco di Faedis Luca Balloch attraverso l’affissione pubblica di venti manifesti dopo la manifestazione per l'elezione di un'"accompagnatrice"

Non si placano le polemiche intorno al "caso Faedis". Il concorso per l'elezione di una "first lady" per il neoeletto sindaco Luca Balloch, i motti del Duce citati dal primo cittadino e la marcia fascista risuonata in piazza non sono certo iniziative passate indifferenti. E ora a farsi sentire sono le donne del paese, "le altre", quelle che al concorso indetto da Balloch non hanno partecipato e, anzi, lo condannano fermamente. Un gruppo di donne faedesi ha voluto così di dissociarsi con forza dalla manifestazione e ha deciso di mettere il proprio dissenso nero su bianco. "Poiché il sindaco non ha porto le sue scuse al gruppo di cittadini indignati che hanno già richiesto spiegazioni per lo strascico e la derisione sui media nazionali, e poiché il sindaco non si adopera neppure per ascoltare questo malumore abbiamo deciso di far trovare al sindaco il messaggio in giro per il paese", spiegano le cento firmatarie del manifesto. "Il sindaco, ricordiamo, è sempre sindaco di tutti, ma questo sindaco, che si è presentato come paciere, ha già purtroppo creato divisioni e sconcerto in diverse occasioni riprese pubblicamente".

manifesto faedis

Il manifesto

In seguito ai fatti che si sono verificati in piazza a Faedis sabato 13 maggio 2023, le sottoscritte vogliono manifestare la propria indignazione nei confronti dello spettacolo svilente che si è consumato nel cuore del nostro paese. Riteniamo che l'iniziativa dell'elezione della cosiddetta "first lady", che dovrebbe "accompagnare" il sindaco in ricorrenze istituzionali e non, oltre a non avere fondamento in alcun testo normativo, rappresenti uno spregio per il fondamentale contributo delle donne alla nostra comunità e per le conquiste d'indipendenza tuttora miraggio in gran parte del monto. La pubblicità negativa scaturita da questo episodio danneggia l'immagine di Faedis, che invece vogliamo sia riconosciuta per la sue ricchezze, il suo contributo culturale, il suo rispetto per la natura e la sua apertura mentale, e non per questo indecoroso e retrogrado show! Condanniamo con fermezza l'iniziativa promossa dal sindaco e chiediamo che il nostro ruolo di donne sia trattato con il dovuto rispetto.

La festa in piazza durante la quale è stata suonata “Faccetta nera”

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