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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro / Via Aquileia

Le alternative per via Aquileia: la proposta del Comitato Autostoppisti

I promotori del referendum per la pedonalizzazione del centro storico avanzano alcune idee sulla viabilità di via Aquileia

A dare suggerimenti su come si sarebbe potuta fare la segnaletica di via Aquileia, in questi giorni, sono un po' tutti gli udinesi. Tra i più agguerriti, ça va sans dire, sono però quelli del Comitato Autostoppisti, promotori di diverse campagne di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile di Udine e autori della proposta di referendum per la pedonalizzazione del centro storico cittadino.

Di seguito una serie di idee lanciate dal Comitato Autostoppisti, che tengono conto della premessa di libera circolazione alle auto, in un solo senso di marcia.

1. Aumentare la sezione marciapiedi riducendo la sezione stradale. Rendere la via luogo amico dei pedoni, che viene voglia di frequentare. Gli striminziti marciapiedi odierni non lo consentono. Inoltre, si tratta di un’arteria storica di accesso al centro storico, anche dal punto di vista turistico si può ragionare di percorsi entro la città di Udine e quale miglior tratto di partenza se non via Aquileia con la sua porta: via storica che mette in comunicazione stazione fs/corriere con il centro storico.  

2. Creare una ciclabile sicura, meglio se a doppio senso, che serva sia per gli udinesi che per i turisti. I primi per frequentare più agevolmente il centro città devono poter andare in entrambe le direzioni. Quello che hanno fatto è, come abbiamo visto, ben altro. Bisogna invece agevolare la mobilità che non occupa spazio pubblico perché l’obiettivo è anche di far passare e fermare più persone, non più macchine.  

3. Non fare assolutamente i parcheggi in linea a centro strada. Tra i vari effetti perniciosi che hanno: rende pericoloso il sali-scendi dalle auto in sosta, rende problematico il passaggio dei mezzi pubblici, contribuisce a creare ingorghi perché la carreggiata viene bloccata in fase di parcheggio dei mezzi e rende brutta una via storica a danno dei cittadini udinesi, tarpandone anche il potenziale economico e turistico. Vi viene voglia di andare a passeggiare e far compere in un parcheggio?

4. Servire la via con trasporto pubblico leggero, frequente, ben raccordato e adeguatamente pubblicizzato.

5. Lasciare spazio a lato via non per "parcheggi blu" ma per stalli che debbono poter essere usati per le attività commerciali (carico-scarico), per i servizi (polizia, ambulanza), per persone che hanno effettivo bisogno di venire lì in macchina (posteggio disabili) e, da ultimo, alcuni spazi per sosta veloce, non parcheggi per ore e ore.

6. Lo spazio è finito e l’accesso a quel tipo di via deve avvenire prioritariamente a piedi, attraverso mezzi pubblici, attraverso bici. L’accesso alle macchine può esserci ma nei termini sopra illustrati proprio perché bisogna riuscire a portare molte persone nella via, ben di più di quante ne portano una decina di automobili riempite con una sola persona ciascuna e che poi utilizzano la via come parcheggio. Lo sforzo che l’amministrazione comunale sta mettendo per trovare o creare parcheggi dovrebbe essere indirizzato ad aree non così sensibili. La macchina va lasciata fuori, in luoghi serviti da bus e ciclabili. Su questo, cosa stanno facendo? Invece, a quanto pare sembra che gli unici sforzi siano diretti a far passare le auto in centro storico e a mettere nuove linee blu, come se servisse a qualcosa.

Dopo l'elenco di suggerimenti, il "Comitato Autostoppisti" passa all'affondo.

"In sostanza, rendere accessibile e raggiungibile la via non significa riempirla di posti auto trasformandola in un parcheggio, luogo squalificato per definizione, ma renderla bella e ricca per i pedoni, transitabile in sicurezza per i ciclisti, servita dai mezzi pubblici e accessibile anche alle persone con più difficoltà. I parcheggi dappertutto non permettono nulla di tutto questo. C’è stato un anno e mezzo di tempo per pensarci e produrre un risultato, se tutto invece si risolve in linee blu a centro strada, che a quanto pare dopo le proteste di questi giorni verranno tolte (fortunatamente) significa che non si è ancora ben capito COSA fare e COME farlo, continuando, nella sostanza, a commettere il medesimo errore che ha visto la inutile riapertura al traffico del centro storico. Errare è umano ma perseverare cos’è? C’è un intero centro storico da rivitalizzare e un’intera città in attesa di scelte pragmatiche e intelligenti in fatto di mobilità. Non sono quelle della via Aquileia colorata che vediamo in questi giorni".

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