Il progetto "Le vie abitabili" e i brutti esempi di Colugna
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice.
Oltre un anno fa, dopo le dovute consultazioni con i residenti di Colugna, il Comune di Tavagnacco avviò i lavori di un progetto davvero valido, volto al futuro e al recupero sociale dei centri di paese, "Le vie abitabili".
La via scelta come "pilota" per il progetto fu via Verdi a Colugna, al tempo una strada a senso unico dotata di una pista ciclabile troppo stretta e poco adatta al traffico veicolare, peraltro molto consistente. Il lodevole progetto aveva ed ha come obiettivo un uso tutto nuovo del territorio. Come? Limitando la circolazione ai residenti e alle attività, eliminando il traffico di passaggio e i marciapiedi, lasciando l'intera carreggiata a biciclette e pedoni. Ai mezzi a motore passaggio consentito solo a passo d'uomo, com precedenza assoluta ai destinatari principali. Così vennero smantellati i marciapiedi, colorato l’asfalto, costruite le aiuole fiorite e piantati gli alberi. Noi residenti appoggiammo il progetto, ricevendo numerose assicurazioni sul fatto che l'avrebbero fatto funzionare a meraviglia, che sarebbe stato il fiore all'occhiello dell'amministrazione, che l' avrebbero monitorato minuto per minuto.
Passati tre giorni dall'apertura della strada cominciò lo stillicidio. Un vero e proprio inferno, con mezzi di ogni tipo sulla strada. Pericolosissimo transitare a piedi o in bici, pena il rischio della vita. La situazione di disagio persiste ancora oggi. La mancanza di marciapiedi fa rabbrividire quando le auto sfrecciano accanto alle poche persone che si azzardano a camminare. Uscire di casa è terribile e non si contano gli episodi drammatici vissuti. Nonostante ogni tipo di accorata richiesta rivolta al Comune per ripristinare un minimo di ordine, e per far funzionare il progetto, tutto si è risolto con promesse mai mantenute. Forse si attende una disgrazia?Su quella bella strada ci sono gli imbocchi dell’ippovia, della pista ciclabile e dei campi da tennis. Bisogna far funzionare il progetto e questa è una richiesta d'aiuto. Purtroppo pochi compaesani comprendono l'importanza del progetto stesso e le opportunità che avrebbero in termini di vivibilità dell'intera frazione.
Teresa Giacomini