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Cronaca Ruda

Autismo, innovative tecniche multimediali per la stimolazione multisensoriale e lo sviluppo cognitivo

Il sindaco di Ruda Lenarduzzi: “Si abbattono frontiere nell’affrontare la diversità cognitiva”

Sono decine i ragazzi con difficoltà cognitive che vengono a Ruda, al centro sperimentale ospitato all’interno della Scuola di Musica, per svolgere attività personalizzate di stimolazione multisensoriale. Un progetto sperimentale, nato dalla collaborazione tra il Comune di Ruda, l'associazione ProMusica che gestisce la Scuola di Musica e l’Università di Padova. Il laboratorio di ricerca è stato ideato e realizzato dagli specialisti Marco Godeas e Carlo Marzaroli e dalla prof.ssa Teresa Farroni del Dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’Università di Padova.

“Qui a Ruda si abbattono tutte le frontiere per affrontare in modo innovativo e attivo difficoltà e diversità cognitive come l’autismo. Da tutta la regione, e anche oltre, genitori portano qui i propri ragazzi per svolgere, assieme agli operatori e ricercatori del centro, attività che stimolino le risposte cognitive e permettano di esprimere la vera dimensione cognitiva dei ragazzi, dando risultati davvero insperati. E tutto questo non in un ospedale o un centro sanitario, ma in una scuola, una struttura protetta ma umana, dove si possono instaurare rapporti di amicizia e socialità”, commenta il Sindaco di Ruda Franco Lenarduzzi.

Stimolazioni visive e auditive attraverso visori immersivi di realtà virtuale, attività esperienziale e d’immedesimazione, esercizi di coordinazione motoria, il tutto coadiuvatoda un’attrezzatura multimediale d’avanguardia e il continuo sviluppo di software realizzato ad hoc per ogni singola attività: questo è il laboratorio creato a Ruda per il progetto sperimentale sull’autismo.

“Quando abbiamo pensato di realizzare questo laboratorio abbiamo voluto superare le etichette delle singole patologie diagnosticate a ragazzi o bambini con difficoltà cognitive. Esiste una tale variabilità che è necessario operare in maniera altamente personalizzata. Partendo dalle difficoltà e dai punti di forza di ogni individuo, si realizzano percorsi di stimolazione dedicati, sfruttando il gioco come veicolo dell’intervento”, descrive la Prof.ssa Teresa Farroni. Che aggiunge: “Il gioco che qui studiamo è mirato alla stimolazione della memoria, della coordinazione motoria, del linguaggio. Utilizziamo l’integrazione multisensoriale per creare un vissuto da sviluppare a livello di consapevolezza. Per fare tutto questo serve un’ampia conoscenza tecnologia per realizzare quelle infrastrutture multimediali necessarie a creare gli stimoli studiati. Quello che il ragazzo impara nella realtà virtuale controllata, poi riesce a trasferirlo nella vita quotidiana fino a raggiungere un livello sempre maggiore di autonomia. Quello che studiamo e realizziamo è un continuo training, ricco di gioco e divertimento, che permette poi un’applicabilità sul piano reale”.

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