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Giovedì, 25 Aprile 2024
inclusione / Cividale del Friuli

Nasce l'agricoltura sociale contro il disagio

Il progetto dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, sostenuto da Fondazione Friuli, sarà presentato giovedì 25 maggio a Cividale: si chiama “XTe XTre xTutti”

Il contatto con la natura e gli animali aiuta a curare il disagio attraverso l’inclusione: è quanto sta sperimentando l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale con il progetto di agricoltura sociale “XTe XTre xTutti”, che nasce da un tavolo di lavoro “Reti per lo sviluppo dell’agricoltura sociale” formato da operatori AsuFc e Operatori dell’agricoltura sociale sostenuto da Fondazione Friuli. L’iniziativa coinvolge tre fattorie sociali del Cividalese - “Il Giardino del Chiostro” di Coceani e Favia, “Il Monte del Re” azienda agricola Alberone e “La Casa del Tempo” di Patrick Rodriguez – e si sviluppa in collaborazione con il locale Centro di salute mentale. La presentazione si terrà giovedì 25 maggio a partire dalle 9.30 presso la Fattoria Sociale “Il Giardino del Chiostro”, in via Firmano a Rualis di Cividale.

L'idea

Già da alcuni anni l’Asufc ha attivato percorsi di inclusione sociale, lavorativa e percorsi abilitativi e riabilitativi per persone in carico ai servizi sociali e sociosanitari utilizzando le risorse materiali e immateriali dell'agricoltura. Collaborare con le realtà produttive del territorio è un modo di dare risposta ai bisogni delle persone in carico ai servizi per interventi e trattamenti nell’ambito della salute mentale, dipendenze, per minori in situazione di disagio, anziani e persone con disabilità che richiedono sempre più opportunità di inclusione sociale o lavorativa e sempre meno servizi istituzionali”, spiega Adriana Bressan, responsabile del Servizio professionale sociale. L’impresa agricola rappresenta un contesto molto favorevole per realizzare percorsi inclusivi perché si caratterizza per elasticità, poliedricità e ritmi di lavoro non incalzanti, difficilmente riscontrabili in altri ambiti produttivi.

Azioni

Le attività che si svolgono in campagna sono molto varie, con diversi gradi di difficoltà e il contatto con la natura riesce a stimolare capacità emotive e comportamentali: dal senso di responsabilità che matura quando ci si prende cura di organismi viventi quali gli animali e le piante, alla consapevolezza che tutti, anche coloro che svolgono mansioni minori o marginali, sono partecipi del risultato finale, un bene alimentare, la cui utilità è chiaramente riconoscibile. La cura del disagio attraverso l’inclusione presuppone che la comunità accogliente stia bene in tutte le sue componenti non solo umane, ma anche ambientali con le piante e gli animali. L’evidenza della stretta interdipendenza e i delicati equilibri che regolano il rapporto tra l’ambiente e l’uomo, temi sempre più al centro delle politiche pubbliche anche sanitarie, e simultaneamente la complessità delle questioni legate alle politiche economiche, sociali e ambientali per sviluppo sostenibile delle comunità locali sono tematiche che hanno caratterizzato diverse azioni di ricerca avviate dall’Asufc in ottica ‘one welfare’ in collaborazione con il Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine. Tra queste azioni l’Azienda Sanitaria, con il sostegno della Fondazione Friuli, ha avviato iniziative formative e informative rivolte sia ai propri operatori per promuovere l’agricoltura sociale come modalità innovativa di inclusione e riabilitazione, sia attivando una stretta collaborazione tra operatori dell’agricoltura sociale coinvolti in progetti di inclusione e operatori dei servizi sociosanitari attraverso incontri periodici finalizzati a condividere i valori, modalità e opportunità del fare agroecologia e inclusione sociale.

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