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Cronaca

Corte di Cassazione, al via la confisca di beni per 8 malviventi

Sequestrati due appartamenti, un camper e due vetture

Nulla da fare per 8 cittadini di etnia rom che avevano presentato ricorso alla Corte Suprema per chiedere la sospensione del provvedimento della Corte d’Appello di Trieste del 13 marzo scorso con il quale veniva disposta la confisca dei loro beni.

In particolare la Cassazione ha rigettato i gravami proposto da 6 ricorrenti condannandoli al pagamento delle spese processuali, ed ha dichiarato inammissibili ulteriori due ricorsi condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali ed al versamento di 3.000 euro ciascuno in favore della Cassa della Ammende. Si tratta dell’epilogo di un'indagine patrimoniale sviluppata dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Udine su delega della Procura della Repubblica del capoluogo friulano. In particolare a seguito delle indagini era stato eseguito un primo sequestro di beni disposto dal tribunale di Udine di due camper e due autovetture, per un valore complessivo stimato di circa 300.000 euro.

Il ricorso

Tuttavia la Procura friulana, ritenendo necessario valorizzare ulteriormente quanto globalmente emerso dall'indagine, ha proseguito il percorso legale proponendo ricorso alla Corte d’Appello di Trieste cercando pene più severe.Dall'attività investigativa, infatti, è emerso il curriculum criminale di assoluto spessore di alcuni degli incriminati che da tempo mettevano in campo truffe e furti, per i quali, alcuni dei conseguenti processi erano anche culminati con condanne definitive, a cui si è aggiunta la ricostruzione dell'elevato tenore di vita dei proposti che invece si dichiaravano nullafacenti e che potevano mantenere grazie ai proventi illeciti investiti in un cospicuo patrimonio mobiliare ed immobiliare.

La confisca

Il 13 marzo scorso la Corte giuliana ha disposto la confisca di due appartamenti riconducibili ad alcuni degli incriminati, rispettivamente residenti a Tricesimo e Treppo Grande, confermando altresì i provvedimenti emessi sui veicoli sopra riportati. I mezzi saranno rimossi dalla disponibilità dei soggetti destinatari del provvedimento ed affidati all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati che ne disporrà il reimpiego a fini istituzionali.

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