Torna il presepe di via Gemona, ancora una volta con un messaggio destinato a far discutere
Già nel 2017 il presepe era stato al centro delle polemiche perché Gesù Bambino era stato rappresentato su una zattera che lo paragonava a un migrante
Era il 2017 quando la parrocchia di San Quirino, in via Gemona, allestì un presepe destinato a suscitare molte polemiche. A distanza di due anni, dopo la famosa zattera che accoglieva Gesù bambino, oggi torna un messaggio che richiama nuovamente all'accoglienza. A fare la loro comparsa sul laghetto di via Gemona sono dei ponti, materiali e simbolici, e le scritte "Gesù ponte tra Dio e l'umanità" e "Continuiamo a costruire ponti".
Il presepe del 2017
Due anni fa era stata la zattera a sollevare polemiche: Gesù era stato paragonato a un migrante e accanto alla rappresentazione della natività era comparso un cartello con scritto «Chi nasce in barca, chi muore in barca, chi guadagna sulle barche, chi salva le barche. Tutti siamo sulla stessa barca». A protestare furono i rappresentanti di Forza Nuova e della Lega, che si lamentarono considerando la scelta della parrocchia di San Quirino una "propaganda cattolica" che sollecitava l'immigrazione di massa e il business dell'accoglienza.
La natività del 2019
La scelta della parrocchia è stata quella di allestire il laghetto non solo con i personaggi della natività, ma di unirli non solo ideologicamente con alcuni ponti colorati. Ormai il ponte è considerato l'antagonista principale del muro, quello che, metaforicamente e non solo, alcuna parte della politica usa come mezzo per la chiusura dei confini nel tentativo di arginare il fenomeno migratorio.