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Premio

Ad un fotografo udinese l'onorificenza della Federazione italiana associazioni fotografiche

Lorenzo Zoppolato, classe 1990, dopo gli studi all'Accademia delle Belle Arti di Milano non si è mai fermato collezionando premi e riconoscimenti con i suoi scatti

E' difficile poter raccontare quanto ci sia contenuto in un semplice "click". Per chi fa fotografia non si tratta solo di immortalare la realtà, ma di riuscire a incanalare in quello scatto una visione capace di imprigionare emozioni, sensazioni coniugandole all'immagine. Ed è quando ci si riesce che avviene la magia della "fotografia". 

Lorenzo Zoppolato, classe 1990, originario di Udine, lo sa bene. Fotografo da 2016, Lorenzo è stato premiato direttamente dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche per il suo lavoro come fotografo.

Un riconoscimento, quello della FIAIF conferito per gli eccezionali meriti fotografici e per la lunga e straordinaria attività d’Autore. A tutti gli effetti un'Onorificenza di Insigne Fotografo Italiano.

Un premio che si aggiunge ad una lunga listadal Fiaf portfolio Italia, al primo premio al concorso internazionale  “Black&White photographer of the year”  nell'ambito della categoria “Emerging Talent”, il Bazan “2017 Scholarship Fund for Young Photographers” di Ernesto; dal Premio Voglino dove è stato finalista, all'Italian Street PhotoFestival di Roma nell'ambito dello “Storytelling award” come vincitore insieme al premio per  il miglior portfolio al Savignano SiFest photo Festival e - più recentemente - anche al LensCulture "Juror's Pick" - Art Photography Awards international competition.

Lorenzo Zoppolato

"Una soddisfazione inaspettata e incredibile - ci racconta al telefono Lorenzo - Si tratta di un premio alla "carriera" che è il massimo riconoscimento personale al quale si può ambire perchè si viene premiati per il proprio percorso piuttosto che per un'opera. Sono grato a FIAF per questo e anche per l'importante lavoro che fa per la divulgazione della cultura fotografica in Italia".

Un percorso, come ci racconta Lorenzo, fatto di evoluzioni e cambiamento e che non sempre è stato facile.

"Durante la pandemia, non potendo viaggiare, mi sono concentrato sul lavoro in Friuli Venezia Giulia, riprogrammando la mia visione e rendendola più locale - prosegue - In fondo, nonostante tutti i miei viaggi, alla fine torno sempre nella mia Udine".

"Amo la fotografia documentaria, e mi piace ibridarla con altri stili, come la ricerca artistica, autoriale e commerciale. Ora - proprio mentre vi parlo - mi trovo a Buenos Aires per un progetto fotografico di ritratti sulla città per i 100 anni di un noto volume (Fervore di Buenos Aires) - conclude - Un libro di poesie estremamente affascinante che mi ha portato qui proprio per immortalare i volti della città 100 anni dopo".

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