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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Offese su Facebook contro Liliana Segre: sdegno nei confronti del gestore di una malga

Marino Screm, gestore di Malga Pramosio, bene regionale, ha pubblicato su Facebook una foto della senatrice Liliana Segre accompagnata da una frase offensiva in friulano. Il presidente del consiglio regionale Pier Mauro Zanin: "sdegno e imbarazzo"

Nei giorni scorsi ha dato dimostrazione di un senso civico e di rispetto per le istituzioni che ultimamente si fa fatica a ritrovare: Liliana Segre, senatrice a vita che lo scorso 10 settembre ha compiuto 90 anni e che non ha mai mancato di portare testimonianza della sua esperienza durante l'Olocausto, in quanto sopravvissuta alla prigionia Auschwitz (matricola 75190), è infatti intervenuta in Senato durante la votazione per la fiducia al Governo Conte. 
Un atto di coraggio, vista l'età e la difficile situazione sanitaria che attraversa il nostro Paese (lei stessa ha dichiarato di non essersi ancora potuta sottoporre alla vaccinazione anti-covid). Ma, soprattutto, un grande atto di reposnsabilità civile, una presenza che ha ricordato a tutti noi quanto lo Stato sia formato da ogni singola persona e che ogni singola persona è chiamata a svolgere il suo ruolo per il bene di tutti. Eppure questo gesto le ha riservato diverse critiche e, purtroppo, anche diverse offese. Tralasciando le becere frasi che si sono ascoltate in Senato, luogo che dovrebbe essere culla del rispetto e della collaborazione, anche i social hanno - come ormai spesso accado - fatto trapelare il peggio. In questi giorni, purtroppo, circola una foto che ritrae la senatrice Segre e una scritta con lo stipendio mensile e annuo in riferimento alla firma messa, appunto, nell'occasione della fiducia al Governo Conte.

A riprendere questa foto sulla sua pagina Facebook è stato il gestore di Malga Pramosio, Marino Screm, che ha però aggiunto una frase in friulano. Il post è stato prontamente rimosso, ma non prima che circolasse abbastanza per giungere agli occhi del presidente del consiglio regionale Pier Mauro Zanin

 "Un insulto ingiustificabile e vergognoso che non può passare inosservato, a maggior ragione se indegnamente formulato da colui che gestisce un bene regionale ad alto impatto simbolico quale Malga Pramosio e, nei cui confronti, si devono attivare immediate procedure di verifica". È quanto afferma Zanin, riferendosi al post in friulano pubblicato oggi (e poi rimosso) sul profilo Facebook di Marino Screm, "ingiurioso nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre" che, lo scorso mercoledì a Palazzo Madama, ha votato la fiducia al Governo Conte.

Il post

Abbinato a una foto di Segre dove si evidenzia lo stipendio mensile e annuo della senatrice seguito dal commento "per una firma", la traduzione in italiano della frase attribuibile a Screm è "questa cotenna di maiale non va bene nemmeno insieme ai crauti". "Oltre alla grave offesa personale - evidenzia Zanin - questa regione deve indignarsi anche in quanto formulata da chi dovrebbe avere cura a 360 gradi di Malga Pramosio, laddove il 21 luglio del 1944 furono trucidati uomini, donne e bambini da brigate nazifasciste che, a posteriori, tentarono di giustificare l'eccidio come rappresaglia nei confronti di partigiani accusati di avere razziato 24 cavalli pregiati in un alpeggio carinziano".

La foto che sta girando sui social in questi giorni e ripresa nel post rimosso di Screm

liliana segre-2

Lo sdegno

"Queste pericolose derive verbali in cui incappano prevalentemente i cosiddetti apocalittici, ovvero coloro i quali non sono considerati nativi digitali in quanto nati negli Anni Duemila, non possono - sottolinea il presidente - e non devono essere taciute e minimizzate in quanto, soprattutto attraverso i social media, il linguaggio d'odio trova sbocchi continui e spesso irrefrenabili in chiave politica, razziale e religiosa".

"Il passo tra il dire e il fare - conclude Zanin - rischia di essere fin troppo breve e imprevedibile, un pericolo da affrontare preventivamente prima che si tramuti in gesta inconsulte e, magari, irreparabili".

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