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Cronaca

Gli udinesi si oppongono al taglio degli alberi in Castello, lanciata la petizione

Poche ore dopo l'annuncio del taglio di 26 alberi per la valorizzazione del Castello di Udine, il Comitato Autostoppisti ha lanciato una petizione online

Sono passate solo poche ore dalla notizia che il Comune ha stanziato 39mila euro per l'abbattimento di 26 alberi sul Colle del Castello di Udine, che già la cittadinanza si è attivata per fermare l'operazione. 

A muoversi il Comitato Autostoppisti Udine, che ha lanciato una petizione online.

"Il Comune ha scelto proprio la Pasqua, in piena emergenza coronavirus, per annunciare il taglio di ben ventisei alberi sul colle del castello. Dicono che "si vedranno meglio la facciata e il panorama". Era davvero necessario? Non c’è alcuna urgenza, che motivo c’è per un’azione come questa senza un preventivo confronto? Contano sul nostro torpore perché siamo chiusi in casa ma abbiamo il dovere di farci sentire, ancora più forte!" .

La critica riguarda anche il mancato confronto con i cittadini, come spiegato nel testo della petizione.

"In questa situazione di crisi e dibattito forzatamente sospeso, è giusto intervenire su un luogo così simbolico senza nemmeno un preventivo confronto col territorio? Oltre al dovuto raffronto istituzionale con la soprintendenza, non sarebbe giusto un confronto anche con i cittadini, a partire da chi si occupa di tutela del patrimonio architettonico e paesaggistico? Il castello non è un bene privato ma il simbolo di Udine e molto di più. È proprio normale che tutto venga fatto “a porte chiuse” e senza un dialogo? No, così non va. Non ci siamo".

Esiste una strategia di valorizzazione, si chiede il Comitato Autostoppisti?

"E inoltre c'è un'altra domanda ancora più importante: all'interno di che visione d'insieme si inserisce questa azione? “Valorizzare il castello” è più che giusto ma lo si fa all’interno di quale strategia complessiva? Esiste perlomeno una strategia? Se c'è, come è composta? Che tempi ha? Che obiettivi vuole raggiungere? E soprattutto che risultati concreti e quali indicatori per misurarli? Forse i cittadini di Udine, ma anche tutte le attività economiche udinesi, gradirebbero conoscere questo percorso perché la città è di tutti, non è un bene privato la cui destinazione d'uso può essere scelta secondo i "gusti" dei governanti pro tempore".

Quello che chiediamo è confronto e trasparenza, soprattutto su temi così delicati, perché a Udine servono chiarezza di obiettivi e azioni coerenti invece di ulteriori interventi disarticolati e confusionari o di decisioni a “porte chiuse” come questa. Stop al pressapochismo e sì a un governo serio della città.

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