Udinese apre le porte di casa per una raccolta di medicinali per l'Ucraina
Marco Peronio, insieme alla moglie, sta collaborando ad una iniziativa veneto-friulana per portare medicine nel paese martoriato dalla guerra. I due hanno messo a disposizione la loro abitazione
C’è tempo fino a giovedì. Almeno per il primo carico di medicinali e beni di prima necessità come pannolini, latte in polvere e assorbenti. A Udine Marco Peronio, direttore del consorzio di coop sociali Il Mosaico, insieme alla moglie Cosetta, farmacista che lavora nella farmacia di Premariacco, hanno aperto le porte della loro casa a sostegno dell’iniziativa di una ragazza ucraina di Mestre Yuliya Mkheidze. La giovane, in collaborazione con il medico di Venezia Michele Alzetta, dirigente di pronto soccorso, ha indetto questa raccolta umanitaria per l'Ucraina. Marco ci ha raccontato come è arrivato a collaborare con loro: “Insieme all’associazione Anvi del Friuli Venezia Giulia del quale faccio parte abbiamo in piedi un progetto di solidarietà in Ucraina che era partito l’anno scorso. Ben prima dello scoppio della guerra. Tramite il dottor Alzetta abbiamo pensato di sfruttare i nostri canali per aiutare la popolazione bloccata nel paese. Così ci ha messi in contatto con Yuliya per aiutarla in questo progetto. In modo informale, organizzando tutto a casa nostra”. Dai medici della World Federation of Ukrainian medical Association con cui il dottore veneziano è in stretto contatto sono state inviate indicazioni precise su cosa serva davvero: “Ci hanno chiesto lacci emostatici, analgesici non narcotici, medicazioni, sacchi per il contenimento di sangue raccolto, insulina e ancora tutto quello che può essere utile per ferite e politrauma”. L’appuntamento è al confine tra Ungheria e Ucraina a Zahon dove sarebbe possibile far transitare gli aiuti umanitari. La raccolta per tutti i friulani che vorranno sostenere con un piccolo gesto di solidarietà la popolazione ucraina avviene a casa di Marco e Cosetta. Ci si può recare, dopo le 17, in via Azzida 25. “Siamo stupiti dalla solidarietà che stiamo vedendo nelle persone. Con il solo passaparola sono arrivati a casa nostra decine di sconosciuti che hanno portato quello che potevano. Gesti che riempiono il cuore e ti fanno sperare che non tutto sia perduto” ha concluso Marco Peronio.
In pericolo anche tanti bambini
Abbiamo contattato anche la giovane ucraina che vive a Mestre dal 2008. Nel paese di origine è rimasta bloccata parte della sua famiglia. I nonni anziani che non hanno voluto lasciare la loro casa, alcuni cugini con bambini piccoli che sono riusciti a scappare dalle bombe di Kiev ma che ora si trovano al confine con la Moldavia bloccati dalle truppe russe che presidiano la zona. “Mai nella mia vita avrei pensato di trovarmi in questa situazione – ci racconta Yuliya – tutte le persone che riesco a contattare mi raccontano che la situazione è sempre più grave. Comincia a scarseggiare tutto. E in più c’è la paura e il terrore per quello che può accadere. Non potevo non aiutare il mio popolo”. Yuliya è molto spaventata per il destino dei suoi parenti ma cerca di farsi forza impegnandosi in questa raccolta di medicinali e prodotti per neonati. “Ho saputo di un bambino a Odessa di cinque anni che ha il diabete e ormai non ha quasi più scorte di insulina. Con il dottor Alzetto ci stiamo prodigando per procurarci il medicinale, molto costoso, e farglielo arrivare il prima possibile. Se possiamo salvarne anche soltanto uno, il nostro impegno non sarà stato inutile”. Il primo carico partirà con un container venerdì. A Udine la prima raccolta si chiude giovedì sera. Probabilmente ne saranno organizzate altre con modalità diverse grazie all’onda di solidarietà che i friulani stanno dimostrando nei confronti del popolo ucraino.